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Rapina a mano armata in casa Toni: «Non toccate i miei figli». La ricostruzione

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Rapina a mano armata in casa Toni: «Non toccate i miei figli». La ricostruzione di quanto accaduto nella tarda serata del 22 ottobre

È stata un’ora e mezza di profonda paura quella vissuta da Luca Toni nella serata del 22 ottobre, nella sua villa a Montale, frazione di Castelnuovo Rangone in provincia di Modena. Questa la ricostruzione de La Gazzetta dello Sport.

L’ACCADUTO – I rapinatori (tre in totale) avevano l’accento dell’est, uno solo aveva la pistola, erano vestiti da assetto militare e muniti di passamontagna. Toni, di rientro a casa, è stato minacciato davanti ai propri figli, che lui stesso ha immediatamente chiesto che fossero lasciati stare. Moglie, suocera e badante sono state legate e imbavagliate (con nastro adesivo), mentre l’ex attaccante ha subito un colpo col calcio della pistola da parte di uno del team criminale. Luca sono stati sottratti orologi di valore (anche Rolex) e un bel po’ di contanti (un migliaio, pare), oltre ad altri oggetti: non sarebbero stati presi trofei legati al calcio. Alla fine sono stati i vicini a chiamare la polizia.

LE INDAGINI – Nella stessa serata dell’intromissione domestica, gli esperti della scientifica hanno fatto i rilevamenti del caso in cerca di impronte o resti di Dna che potrebbero aiutare ad identificare i malviventi che durante l’assedio hanno ispezionato la casa in cerca di altre cassaforti e valori.

IL MESSAGGIO DI TONI – «La cosa che conta di più è che la mia famiglia sta bene, non ci hanno fatto del male pur avendo subito tutti un bel trauma e un forte spavento. Dispiace anche il fatto che i malviventi mi abbiano portato via beni preziosi ma sopratutto affettivi. La vigilanza non si è accorta di nulla: ora chiedo rispetto per me e la mia famiglia».

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