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Real Madrid Manchester City: la magia di Carlo, la maledizione di Pep

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Anche il ritorno della semifinale Real Madrid Manchester City ha avuto dell’incredibile: Ancelotti festeggia, Guardiola mastica amaro

(Di Sandro Dall’Agnol) – Eravamo stati facili profeti in effetti nell’augurarci un Real Madrid Manchester City il più possibile simile a quanto visto nel match dell’Etihad Stadium. Ma la sfida di ritorno della seconda semifinale di Champions League ha davvero oltrepassato i limiti dell’incredibile, regalando a tutti gli amanti del calcio una serata leggendaria. Possiamo dirlo a ragion veduta, nel complesso è stata probabilmente la semifinale più emozionante e pazzesca nella storia della massima competizione continentale per club. 

E dire che al Bernabeu i primi settanta minuti erano stati invece bloccati e densi di imprecisioni, con le Merengues imbolsite (Benzema in primis) e i Citizens che nei pochi affondi avevano sempre trovato l’insuperabile Courtois. Quando poi l’illuminazione di Bernardo Silva aveva riscaldato la prova sin lì anonima di Mahrez, la gara sembrava ormai finita o quasi. Con i madrileni incapaci di reagire e sul punto di crollare sul doppio tentativo di Grealish, respinto prima di Mendy sulla linea e poi dall’ennesimo miracolo del portiere belga.

Così, il famigerato “miedo escenico” che già aveva attanagliato Paris Saint Germain e Chelsea sul più bello (e decine di altre squadre nella storia) ha fatto capolino nell’area del City, materializzandosi in un centinaio di secondi a tutto Rodrygo. Inevitabile, poi, il sigillo dell’indiscutibile prossimo Pallone d’Oro 2022 nei tempi supplementari, a regalare la quinta finale in carriera a Carlo Ancelotti.

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