Ricken: «La Juve è giovane ma matura, su Tudor...»
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Ricken: «Vialli e Ravanelli la migliore coppia d’attacco degli anni ’90! La Juve è giovane ma matura, su Tudor percepisco questo. E senza Emre Can…»

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Ricken, direttore generale del Borussia Dortmund, ha parlato così della Juventus nel giorno del match di Champions League. Le sue parole

Una leggenda per il Borussia Dortmund, Lars Ricken. Né per presenze né per numero di gol, ma per quella rete indelebile che il 28 maggio 1997 consegnò ai gialloneri la prima, storica e finora unica Champions League, proprio contro la Juventus di Lippi, Zidane e Del Piero. Un “lob” da 30 metri su Peruzzi che, a 20 anni e al primo tocco, spezzò le gambe alla Juve detentrice del trofeo. Oggi Ricken, 49 anni, è il “Geschäftsfüher Sport” del Borussia, il direttore generale del club. Nel giorno del match di Champions, il “boss” tedesco si è concesso a una lunga intervista a Tuttosport.

GOL A PERUZZI – «Non conoscevo il termine “gol della sicurezza”, ma mi piace! Allora avevo 20 anni, avevo contribuito a portare il Borussia in finale contro il Manchester United e l’Auxerre quindi ero scontento di stare in panchina. Poi sono entrato in campo e con il mio primo tocco ho segnato il gol: dopo pochi secondi, non dopo un minuto… Quella notte a Monaco è stata indimenticabile. Un sogno che s’è avverato. L’atmosfera, i festeggiamenti dopo la partita, le emozioni dei nostri tifosi: sono immagini che rimarranno con me e, probabilmente, con tutti i tifosi del Borussia per tutta la vita».

PERUZZI POCHE ORE PRIMA ERA DIVENTATO PADRE «È la prima volta che sento questa storia dopo più di 28 anni. Per me non cambia nulla. Peruzzi era uno dei migliori portieri al mondo e in momenti come quello di Monaco bisogna provare qualcosa di speciale. È quello che ho fatto io. Da giovane giocatore non ci pensi troppo, vedi l’occasione e tiri. È andata proprio così».

LA “MALEDIZIONE” CHAMPIONS DELLA JUVE «È l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile e impegnativa questa competizione, anche per un grande club come la Juventus. Raggiungere nove finali è un risultato straordinario. Ma a volte sono i piccoli dettagli a decidere una finale di tale portata, come nel 2024 quando noi abbiamo affrontato a Wembley il Real Madrid e disputato un ottimo primo tempo, che alla fine però non è bastato. La fortuna e la sfortuna giocano un ruolo importante nel calcio. In ogni caso il numero di presenze in finale dimostra la grande qualità e la storia della Juventus».

SENZA EMRE CAN – «Emre è un calciatore molto esperto, il nostro capitano e un leader importante. Ha giocato sotto tutti gli allenatori del BVB e garantisce stabilità alla squadra. Questo è un aspetto. L’altro aspetto è che abbiamo una rosa ampia e ora altri giocatori devono assumersi la responsabilità e mettersi alla prova sulla scena della Champions League».

L’AMICHEVOLE CON LA JUVE AD AGOSTO«I “report” delle amichevoli dovrebbero sempre essere trattati con cautela. Ci sono molti cambi, l’intensità non è la stessa delle competizioni. Per noi ha giocato Mats Hummels, che si era già ritirato. Ma alla fine si è potuto vedere chiaramente quanto la Juventus sia efficiente e intelligente. Non ha bisogno di molte occasioni per segnare. Non ha paura di difendere la propria porta con 11 uomini. Ma noi siamo preparati a questo».

LA JUVE DELLA SUA EPOCA«Vialli e Ravanelli: per me la migliore coppia d’attacco degli Anni ’90!».

LA JUVE DOPO IL 4-3 ALL’INTER COME ITALIA-GERMANIA«Nel 1970 non ero ancora nato… Ma in sostanza: una vittoria all’ultimo minuto nel “derby” infonde un’energia enorme alla squadra. Quest’euforia accompagnerà sicuramente la Juventus verso la gara contro di noi. I bianconeri sono una squadra giovane che però gioca con maturità e compostezza».

TUDOR E KOVAC «La Croazia produce da anni calciatori e allenatori eccezionali. Sono disciplinati, appassionati e hanno una profonda conoscenza del gioco. Tudor e Kovač appartengono a una generazione che ha giocato ai massimi livelli: lo si percepisce nel loro lavoro a bordo campo».

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