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Tudor alla ricerca di equilibrio: otto gol in tre partite, la difesa della Juve fa acqua. I tre motivi e cosa serve da qui in avanti: il punto
Tudor alla ricerca di equilibrio in difesa, l’analisi della Gazzetta: non è solo stanchezza, i bianconeri arrivano sempre in ritardo sul tiratore
Un campanello d’allarme è suonato forte e chiaro. Anzi, otto. Tante sono le reti incassate dalla Juve nelle ultime tre, delicate partite contro Inter, Borussia Dortmund e Hellas Verona. Un dato preoccupante, che stona con l’ottimo avvio di stagione e che ha fatto svanire quella sensazione di solidità difensiva che sembrava essere il nuovo marchio di fabbrica della squadra. Come analizzato da La Gazzetta dello Sport, il problema non è superficiale, ma va ricercato in un dettaglio tattico tanto piccolo quanto decisivo.
Difesa Juve: quel “tempo di ritardo” che preoccupa Tudor
Secondo l’analisi del quotidiano, attribuire la colpa alla sola stanchezza per il tour de force o ai reparti che si allungano sarebbe riduttivo. Il vero problema della difesa di Igor Tudor in questo momento è un altro: i suoi giocatori arrivano sistematicamente con un tempo di ritardo sul tiratore avversario. Manca quella pressione feroce e immediata sul portatore di palla, quel passo in più che impedisce la conclusione a rete. E così, come sottolinea la rosea, «sono guai».
Questa frazione di secondo concessa agli avversari si è rivelata fatale in gran parte degli otto gol subiti. Dalle conclusioni dal limite dell’area di Calhanoglu contro l’Inter, fino a diverse reti subite contro il Borussia Dortmund e al gol del pareggio del Verona, si è ripetuto lo stesso schema: un giocatore avversario lasciato troppo libero di calciare da posizione pericolosa.
Ora la missione di Igor Tudor è proprio questa: ritrovare la solidità difensiva e un nuovo equilibrio. Il tecnico croato dovrà lavorare per registrare i meccanismi della pressione, per far sì che la sua squadra torni a essere aggressiva ma anche compatta. La sfida è quella di mantenere un atteggiamento propositivo e offensivo senza però concedere così tanto. Eliminare quel fatale “tempo di ritardo” è diventata la priorità assoluta per una Juve che, per puntare in alto, sa di dover prima di tutto blindare la propria porta.
