Hanno Detto
Vieri non ha dubbi: «È questo il vero problema della Juventus, è per questo motivo qui che fatica a vincere». L’analisi dell’ex attaccante
Vieri parla a DAZN e spiega le difficoltà della Juventus: l’addio della BBC e di Pirlo pesa, su Vlahovic il giudizio è tiepido
L’analisi del momento storico della Juventus non si ferma ai risultati del campo, ma scava nelle radici di un cambiamento generazionale che, secondo molti osservatori, è alla base delle difficoltà attuali nel tornare a dominare. A intervenire sul tema, ospite della trasmissione Fuoriclasse su DAZN, è stato Christian Vieri. L’ex attaccante, che conosce bene l’ambiente bianconero per averci giocato e vinto, ha offerto una disamina lucida e a tratti spietata sulla differenza tra la Vecchia Signora del ciclo dei nove scudetti e quella attuale, che sta cercando di ricostruirsi sotto la guida di Luciano Spalletti.
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Secondo Bobo Vieri, il vero problema della squadra non è puramente tattico, ma di personalità, carisma e caratura tecnica. Lo smantellamento progressivo dello zoccolo duro storico ha lasciato un vuoto che i nuovi innesti faticano a colmare.
ADDIO AI CAMPIONI – «Quando hanno smesso Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Pirlo, poi dopo è dura ritrovarti senza campioni. Devi andarli poi a cercare.»
La riflessione dell’opinionista si è poi spostata sui singoli della rosa attuale, con un riferimento specifico e diretto a Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, che in questi giorni è al centro delle cronache sia per il rinnovo in bilico (rinviato a fine stagione) sia per l’infortunio all’adduttore che lo mette in dubbio per la Champions, viene definito un “bravo giocatore”. Tuttavia, Vieri traccia una linea di demarcazione netta rispetto ai fuoriclasse del passato a cui la piazza era abituata.
VLAHOVIC E LA PRESSIONE – «Vlahovic? Son tutti bravi giocatori ma la Juventus è sempre stata abituata ad avere campioni. Poi fai fatica a vincere. C’è pressione che altre squadre non hanno, qui devi vincere»
Juventus, il peso dell’eredità e la ricerca della mentalità vincente
Le parole di Vieri risuonano come un monito per la nuova dirigenza guidata da Damien Comolli. La Juventus attuale, costruita su giovani promettenti (come Yildiz o Adzic) e “bravi giocatori”, sta faticando a reggere il peso specifico di una maglia che impone la vittoria come unico risultato accettabile. La differenza, secondo l’ex bomber, sta tutta lì: nel passaggio traumatico da una rosa di campioni affermati e abituati a vincere, a una squadra che deve ancora costruirsi lo status mentale e tecnico per reggere l’urto della pressione di Torino.
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