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Vlahovic gol dopo un mese. Ma ora anche la Juve ha bisogno del miglior Dusan

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Dusan Vlahovic torna a segnare dopo un mese di astinenza e lancia un messaggio alla Juve per le prossime partite

La serata vissuta ieri è stata la più importante, a livello calcistico, nell’ultimo mese di Dusan Vlahovic. Il bomber serbo, in casa del rivale Haaland, è infatti tornato a gonfiare la rete dopo una trentina di giorni di astinenza e gare in cui, oltre a prestazioni sottotono, aveva dato la sensazione di essere una figura a parte del gruppo Juve. Quei compagni che faticavano a servirlo, nella serata di ieri non ci sono stati e, anzi, anche Filip Kostic ha dato importanti segnali con l’assist per il gol del compagno di club.

Partito con la doppietta al Sassuolo e i gol su punizione a Roma e Spezia, il centravanti di Belgrado si era poi inceppato in partite decisive come quella contro il PSG o quella con il Benfica (rete si, ma in fuorigioco e quindi annullata), “intristendosi” e ossessionandosi nel cercare la via della porta che sembrava smarrita. Le statistiche non sono certamente incoraggianti, visto che su azione Dusan non segna dal 15 agosto scorso, quando l’intesa con Di Maria stava facendo sognare tutto il popolo a strisce bianconere. Poi, complici anche i problemi dell’argentino, l’ex Fiorentina si è spesso trovato a battagliare da solo in mezzo all’area, visto che anche il compagno Milik si è fin qui dimostrato giocatore che preferisce avere il pallone tra i piedi fuori dall’area che fare da riferimento in mezzo. Un’altra intesa che va affinata, per cercare di tornare ai numeri del primo Vlahovic juventino.

Fin qui i numeri non sono incoraggianti. Solo 7 tiri in porta a fronte di 18 totali, con expected goals del 2,78. Media di 13 passaggi a partita che fanno si che, nel corso dei 90 minuti, il numero 9 tocchi appena una 20 di palloni. Pochi, troppo pochi per uno che lo scorso anno lottava per il titolo di capocannoniere con Immobile, cedendo solo nelle ultime giornate a stagione bianconera ormai senza più alcun obiettivo. Il tempo è ovviamente dalla sua parte e uno col carattere di Dudù (così chiamato da Pogba) difficilmente non darà battaglia. Ma, come sostengono gli esperti del settore, se è vero che la Juve deve aiutare Vlahovic, anche Vlahovic deve aiutare la Juve, magari mettendo da parte quell’egoismo che, fin qui, ha solamente contribuito ad innervosirlo ulteriormente in un periodo non certo facile in termini di risultati di squadra.

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