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Zanetti: «Juve? Avevo firmato e mi sono ritrovato dopo 3 mesi nel baratro»

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Cristiano Zanetti, ex centrocampista della Juve, ha parlato della sua esperienza in bianconero tra il 2006 e il 2009

Cristiano Zanetti, ex centrocampista della Juve, ha parlato a Calciomercato.com di vari argomenti tra cui la sua esperienza con la casacca della Vecchia Signora.

CALCIO – «Ha fatto parte della mia vita per tanto tempo, mi manca. Il campo, lo spogliatoio, le partite, mancano tante cose. Però la vita va avanti, si crea una famiglia e la realtà diventa un’altra».

SCUDETTO ROMA – «E’ una cosa indescrivibile, perché veniva dopo lo scudetto della Lazio, una sorta di rinvincita anche nei loro confronti. Una squadra fortissima, con giocatori importantissimi, e poi soprattutto la piazza di Roma ci ha spinto, i tifosi furono incredibili. Esperienza pazzesca, sai, vincerlo alla Juve è una cosa, vincerlo alla Roma è un evento».

CARRIERA – «Mi sono trovato bene con tutti, tranne che nell’ultimo anno con Mancini, ma perché ero in scadenza di contratto, c’erano problemi con il rinnovo e quindi poi è venuto fuori il discorso della Juventus e tutto si è complicato. Nei primi sei mesi è andato tutto bene, a gennaio le cose sono cambiate, con più problematiche. Prima, però, sono sempre stato felicissimo di vestire quella maglia, ho sempre dato tutto, nel bene e nel male. Ci sono state annate più importanti e alcune meno. C’è stata la semifinale di Champions, il 5 maggio ma anche le Coppe Italia e le Supercoppa».

PERIODO JUVE – «Sì, è vero. Purtroppo gli episodi segnano una carriera. Quando sono andato io alla Juve non era la Juve di prima, eravamo prima in B e poi in A, quindi era inimmaginabile vincere lo scudetto, era una squadra da piazzamento ma non da primo posto. Anche la mia Inter, però, era forte. Andai via dalla Roma, che aveva giocatori incredibili, e mi ritrovai in nerazzurro con Ronaldo e Vieri, non malissimo ecco… Nonostante tutto è arrivato il 5 maggio, perso con una Juve altrettanto forte. Quella Lazio non era una squadretta, c’erano Stam, Nesta, Poborsky e altri».

JUVE POST CALCIOPOLI – «Aveva già firmato, mi sono ritrovato dopo 3 mesi nel baratro, però ho fatto come sempre: mi sono rimboccato le maniche e mi sono ritrovato in B. Nonostante questo ho cercato di dare una mano a una società che ripartita dalla B, non sono mai andato a chiedere la cessione, anche se avevo mercato all’epoca, visto che ero un parametro zero. Milan? No, no mai, altre squadre estere mi avevano cercato, ma avevo preso un impegno e alla fine si è rivelata una cosa bella. Sono diventati giovani interessanti come Marchisio e Giovinco. E’ stata un’esperienza diversa, poi in A abbiamo fatto bei campionati con Ranieri».

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