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Zaniolo è tornato: la sua rinascita serve più di Balotelli e Joao Pedro

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Zaniolo è tornato: la sua rinascita serve più di Balotelli e Joao Pedro. L’editoriale sul calciatore della Roma

Finalmente Zaniolo. Il talento forse più raffinato ed entusiasmante del calcio italiano è tornato a battere un colpo. Chiaro, la resistenza degli ucraini dello Zorya non è stata esattamente strenua, ma i segnali sono stati quanto mai confortanti. Accelerazioni, strappi, assist e gol, insomma tutto il campionario di Nicolò tirato a lucido ed esposto nella vetrina dello Stadio Olimpico.

Oltretutto le ultime settimane erano state preoccupanti, con quelle panchine per scelta tecnica a gettare nuove ombre. Invece le esultanze passionali insieme ai compagni, in particolare quella con Felix Afena-Gyan al Ferraris, erano state sottolineate anche da Mourinho per spirito e positività d’animo.

E le dichiarazioni dell’attaccante giallorosso dimostrano una certa maturità, per molti versi inattesa: «Le due panchine di fila mi hanno fatto riflettere, sono state scelte del mister e le ho accettate. Mi piace essere sotto pressione e rispondere sul campo».

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