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Quando Allegri pensa al ritiro

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Quando Allegri pensa al ritiro: non sarebbe la prima volta per l’allenatore della Juve sulla panchina dei bianconeri. I precedenti

La crisi della Juventus è tale che da più parti si invoca una delle soluzioni più abusate: quella del ritiro. A maggior ragione se non dovessero arrivare risposte positive dalla trasferta in Israele, che comunque già rappresenta un modo per stare insieme a lungo, parlarsi e guardarsi negli occhi.

Sarebbe una misura estrema, certamente, e per certi versi anti-moderna e anti-europea, come ha detto Massimo Mauro a chiare lettere dalle colonne de La Gazzetta dello Sport. Ma non sarebbe la prima volta per Allegri. Già l’anno scorso, dopo le brutta sconfitta in Verona-Juventus, il mister arrivò in conferenza stampa e definì la possibilità in questo modo: «Ci sono momenti in cui si fa perché deve servire e per riposare, non tanto per punizione». E poiché arrivarono due vittorie di fila, con lo Zenit e con la Fiorentina, ci fu perfino chi come De Ligt disse che erano dovute proprio all’imposizione: stare insieme aveva fatto bene.

Risalendo indietro nel tempo, un ritiro pre-derby avvenne nel famoso 2015 e nel momento più basso, quando alla decima giornata la Juve perse a Reggio Emilia e si trova nella parte destra della classifica. Il vento girò proprio battendo i granata e se le coincidenze nella storia hanno un senso, forse converrebbe chiudersi nel J Hotel per conquistare almeno la supremazia cittadina…

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