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Il Barcellona vince soffrendo sul Valencia di Zaza

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Nell’ultimo impegno in Liga il Barcellona, prossimo avversario dei bianconeri in Champions, si è imposto 4-2 sul Valencia, in inferiorità numerica dal 44′

Bicchiere mezzo pieno e bicchiere mezzo vuoto. Si può analizzare così la sfida a distanza che è già cominciata fra Juventus e Barcellona. Max Allegri e i suoi stavano già tornando dalla trasferta vittoriosa a “Marassi” quando prendeva avvio al “Camp Nou” il posticipo della 28° giornata fra Barça e Valencia. Luis Enrique conferma il 3-4-3: Ter Stegen fra i pali e Mascherano centrale difensivo assieme a Umtiti e Pique. In mezzo al campo IniestaBusquets con Rafinha e Rakitic esterni, in appoggio al trio delle meraviglie MessiSuarezNeymar. Si tratta sostanzialmente dello stesso undici anti-Psg.

SVANTAGGIO INIZIALE– I catalani partono forte, ma sono gli ospiti a passare in vantaggio. Da corner il centrale difensivo del Valencia Mangala svetta di testa e nessuno riesce a contrastarlo a dovere. Passano sei minuti però e Neymar è molto più che furbo nel velocizzare una rimessa laterale per mandare in rete Suarez (21° gol in Liga per lui). Poi l’episodio che compromette il match: Mangala trattiene Suarez che si stava di nuovo involando in rete. Espulsione e calcio di rigore, che naturalmente re Leo Messi trasforma. Ma è un finale di tempo incredibile: il Barça stacca totalmente la spina, così il Valencia fa 2-2 con l’ex Munir, che non esulta.

BICCHIERE MEZZO VUOTO E MEZZO PIENO– E’ comunque un Barcellona che in superiorità numerica e con l’interruttore acceso è devastante. Messi assistito da Mascherano di destro sigla la sua 25° rete stagionale e Andrè Gomes (entrato al posto di Rafinha) chiude i conti. Nel mentre entra anche Simone Zaza (lasciato in panca per far spazio ad El Haddadi), ma in dieci minuti non riesce a incidere. Bicchiere mezzo pieno: è un Barcellona che non riesce a tenere alta la concentrazione per tutti i 90′ e spesso si compiace di se stessa. In più alcune pecche difensive sono evidenti. Bicchiere mezzo vuoto: in alcuni tratti i tre là davanti raggiungono intensità stratosferiche ed è un impresa non farli segnare.

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