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BORDOCAMPO – Quando sei il numero uno e il tuo vice è Gianluigi Buffon

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Szczesny tanto umile quanto ambizioso: con Buffon e Pinsoglio, migliorarsi sulle indicazioni del preparatore Filippi è una regola fissa

E’ l’unico portiere della storia ad avere un vice di lusso come Gianluigi Buffon, il numero uno dei numeri uno. Sorride Tek, quando glielo ricordano, consapevole di far parte di un’altra storia immensa anche per questo. Szczesny è un ragazzo tanto umile quanto ambizioso, s’imbarazza di fronte alla possibilità di collocarsi tra i migliori portieri al mondo, pur avendone il diritto. Preferisce i fatti alle parole, caratteristica comune tra i portieri di un certo calibro.

«Non lo dirò mai di essere un fuoriclasse, ma faccio parte di una delle più grandi squadre d’Europa» spiega. «Mi sento forte, però non mi piace giudicarmi. Spero di far bene per i compagni e basta». Quando ha riabbracciato Buffon, la scorsa estate, si è presentato con la maglia numero uno, per riconsegnargliela: un gesto che spiega da solo la profondità umana del personaggio. «Gigi è un grande portiere e un grande uomo. Fare un altro anno con lui è un’esperienza bella, una gioia. Quando gioca è ancora in forma, sta facendo benissimo, siamo contenti di averlo con noi».

Il ritorno di Buffon ha solo rinforzato i rapporti, tenendo chiare sin da subito le gerarchie: la numero uno è rimasta sulle spalle di Tek, così come la mansione di primo portiere. Tocca a Szczesny, dunque, conquistare a Mosca la qualificazione al turno successivo in Champions League. Con il supporto da bordocampo di Gigi, di Carlo Pinsoglio e del preparatore Claudio Filippi, che ha reso il reparto una vera famiglia. In un organico di campioni, quella degli estremi difensori bianconeri è anche una piccola isola felice in cui migliorarsi ogni giorno è una regola e stringersi intorno a chi scende in campo una condizione naturale. Quando si dice uno per tutti e tutti per uno.

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