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Cardiff, i quattro motivi della sconfitta bianconera

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Juve-Real: la Uefa, tramite il suo osservatore Joe Walker, analizza i quattro motivi del successo dei blancos a Cardiff

La difesa meno battuta d’Europa che imbarca di colpo quattro gol. Una squadra che cala e si scioglie totalmente nei secondi 45′ di gioco. In mezzo questioni di spogliatoio (si parla di una lite Bonucci-Dybala), ma al di là della questione psicologica e mentale resta l’impronta di una partita persa anche sul piano tattico. Joel Walker, reporter ufficiale dell’Uefa analizza la sconfitta bianconera in quattro punti.

SPORTING– Il Real Madrid segna sempre. Quella di Cardiff è stata la 65esima gara in cui i galacticos sono andati a segno. E, si sa, chi segna vince. L’emblema di tutto questo risale alla partita contro lo Sporting nella fase a gironi: blancos sotto 1-0 fino all’89’ poi punizione splendida di Cristiano Ronaldo. Nessuna squadra ha così tante soluzione offensive per segnare, neppure la Juve che è rimasta a reti inviolate contro il Siviglia e anche contro il Porto in undici contro undici ha fatto fatica a trovare spazi.

TURNOVER– Zizou era reduce dalla fresca vittoria di Champions l’anno prima. Pratica un calcio offensivo, non legato a uno specifico schema di gioco (prima il 4-4-2 poi il 4-3-3) e soprattutto ha adottato al meglio il turnover. Allegri non ha tutta questa disponibilità a livello di ricambi e si è ritrovato con poca possibilità di manovra una volta che il 4-2-3-1 solito non funzionava.

CENTROCAMPO– Il ruolo in cui non c’è stata partita è stato a centrocampo. Modric-Kroos e Casemiro costruiscono il migliore reparto del mondo? Alta qualità per tutti e tre, condizione fisica al top e grande sincronia come caratteristiche. Casemiro protegge la difesa, Kroos è il maestro dei passaggi e Modric fa gioco fra difesa e attacco.

CRISTIANO– Il segreto sta nell’arrivare agli appuntamenti cruciali nel massimo della forma. Quella che la Juve, forse rilassata da un campionato non stimolante, non aveva. O meglio ha perso dopo la semifinale di andata contro il Monaco. A livello mentale quella è stata l’ultima grande partita per concentrazione e posta in palio. Basta vedere invece Cristiano Ronaldo, che si alimenta a diesel: fase a gironi deludente e poi raffiche di gol quando il gioco ha cominciato a farsi duro. Questione di tempistiche.

 

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