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Cudrig: «Che emozione l’esordio con gol. Non potevo dire di no alla Juve»

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Chi è NICOLÓ CUDRIG: dal Friuli all'Europa, nel mito di Totti  - "New Generation"

Il giovane attaccante della Juventus U23 Cudrig ha parlato del suo esordio con gol in bianconero, del suo passato e non solo

Cudrig, giovane attaccante 19enne della Juventus U23, ha raccontato l’emozione dell’esordio con gol in bianconero, del suo passato fuori l’Italia, della prossima gara contro la Pro Patria e non solo.

Le dichiarazioni al sito ufficiale della Juve.

ESORDIO E GOL – E’ stata una grande emozione. A parte l’esordio con questa maglia, trovare anche il gol per un attaccante è sempre bello ed è motivo di orgoglio e soddisfazione.

PASSIONE MONDIALE – La passione per il calcio mi è nata nel Mondiale del 2006, avevo 4 anni. Vedendo Totti che esultava mettendosi il dito in bocca, io che ero piccolo avevo quel vizio lì… Da lì ho iniziato a giocare a calcio fino ai 9 anni nella società del mio paese. Poi sono stato preso dall’Udinese dove ho giocato per 7 anni facendo tutto il settore giovanile

BRUGES E MONACO – Ancor prima di fare 16 anni sono partito per Bruges. E’ stato il momento più duro, ma anche quello in cui sono cresciuto in più Partire a 16 anni per il Belgio non è stato facile, ma mi è servito tanto. Dopo quell’esperienza ho fatto 2 anni a Monaco dove ero più pronto grazie all’esperienza in Belgio.

DIFFICOLTA’ – Sono state parecchie. Innanzitutto cambiare totalmente nazione e quindi cibo, cultura e lingua. Non sapevo né inglese né francese, sembra una cavolata ma in realtà è stato molto difficile. Poi ovviamente la lontananza da casa: prendere e lasciare tutto così giovane non è mai facile, la mancanza della famiglia, degli amici e degli affetti. Ci sono stati momenti in cui mentalmente non sei sicuro della scelta che hai fatto, ma in quei momenti cresci e fai uno step in più cha aiuta a resistere, migliorare e a farti il carattere. E’ stata dura. Io i primi 6 mesi non potevo giocare per via di alcune documentazioni della Fifa, ho iniziato a giocare. Mi ero già ambientato un po’ e poi è andato tutto in discesa. Le esperienze dopo sono state più facili perché l’esperienza del Belgio mi ha aiutato.

DIFFERENZE – La preparazione che c’è in Italia non c’è né in Francia né in Belgio. Gli allenamenti, la tattica e la preparazione sono nettamente di livello superiore. In Francia si lavorava molto sulla tecnica, è simile al calcio spagnolo, mentre in Belgio è calcio è fisico, simile a quello inglese. Provare tutti questi tipi di calcio aiuta a crescere completarsi.

INTERESSE JUVE – Quando l’ho saputo la prima sensazione sono state orgoglio e felicità. Non ci ho pensato due volte quando ho sentito l’interesse della Juve. Il progetto mi è piaciuto subito tanto e ho voluto sposarlo.

NAZIONALE – Sicuramente la Nazionale è assolutamente un privilegio e bisogna dare il massimo. Giocare contro giocatori molto forti aiuta a mettere minuti nelle gambe, a prepararsi al meglio e ad essere in c ondizione fisica. Oltre a fare esperienza.

PRO PATRIA – Sarà una gara tosta su un campo difficile. Noi siamo pronti e proveremo a vincere per avere punteggio pieno in classifica.

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