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Gambelli: «Il vero avversario della Juve è la FIGC» – ESCLUSIVA

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Gambelli: «Il vero avversario della Juve è la FIGC». L’intervista al tifoso e piccolo azionista bianconero – ESCLUSIVA

Dalla penalizzazione ai timori per il futuro passando per le questioni di campo, il ruolo sempre più determinante di Allegri e Danilo, gli obiettivi stagionali e molto altro ancora.

Riccardo Gambelli, scrittore, tifoso e piccolo azionista bianconero, ne parla in questa intervista esclusiva a Juventusnews24.

Che idea si è fatto della penalizzazione per il caso plusvalenze?

«“Tanto tuonò che piovve”. Che vuol dire? Si tratta di una frase usata per alludere ad un evento atteso da tempo. Penso che i media e le istituzioni calcistiche non vedevano l’ora che arrivasse questo evento per penalizzare nuovamente la Juventus come nel 2006. Con Calciopoli tutti telefonavano perché era consentito parlare con i designatori, ma fu punita solo la Juve. Stavolta si è consumata la stessa cosa: con le plusvalenze si guadagna in due, ma le ha fatte solo la Juve e le altre no. E poi…».

Prego.

«E’ stata emessa una sentenza sulle plusvalenze dove non c’è una legge. La Juve e la sua dirigenza sicuramente negli ultimi 2-3 anni hanno commesso degli errori, ma in assenza di regolamento li hanno commessi in un settore dove tutti li commettevano. Era possibile, quindi, fare queste plusvalenze. Guarda caso, però, hanno colpito solo la Juventus. Il Ministro Abodi ha detto che si deve avere la responsabilità politica di cambiare le regole e che serve una legge per le plusvalenze. Certo, prima si distrugge la Juve e poi si fanno le leggi…La cosa più grave è che questa sentenza ha dei vizi di forma clamorosi. Spero che il Collegio del Coni la ribalti: io un po’ ci credo all’annullamento della penalizzazione».

E sul caso stipendi?

«E’ una cosa pazzesca. La Juve fece un comunicato pubblico in cui annunciava che avrebbe spalmato gli stipendi ai propri tesserati in un momento di grave crisi per il Covid. Poi penso all’Inter a cui 2021 è stato permesso di vincere un campionato senza pagare i compensi…E’ un tiro a bersaglio contro la Juve».

Che mosse si aspetta dalla Juve?

«John Elkann e la società si difenderanno con il ricorso al Coni, poi eventualmente si potrebbe andare al Tar perché la sentenza è appellabile e poi ricorrere al Consiglio di Stato. La situazione è abbastanza complicata e inaspettata. Certo è che, come al solito, è stata colpita solo la Juventus».

Condivide la decisione dei tifosi di disdire gli abbonamenti?

«Un segnale a questi signori del calcio andava dato perché non si può più assistere ad un campionato falsato. Il calcio italiano sopravvive quasi esclusivamente con i capitali che muove la Juve. E il ringraziamento quale è? Cercare di distruggerla. E’ l’ora di farla finita. Che senso ha vedere ora le partite con una penalizzazione così della Juve? Nessuno, il campionato è falsato e burlesco. La mia paura è che ci faranno male fino all’ultimo. Dietro credo ci sia un grande burattinaio: l’Uefa»

Passando al campo, che partita si aspetta contro il Monza?

«Una partita complicata perché la Juve ha difficoltà ad andare in gol quando trova ad affrontare squadre chiuse. Il Monza verrà per mettere il pullman davanti alla porta. Io credo che i 3 punti si porteranno a casa, ma non è facile. Con  l’Atalanta si è vista una bellissima Juventus, pur con qualche errore grave di troppo in difesa. Potevamo vincerla. C’erano anche tre rigori enormi e ce ne hanno dato solo uno con l’intervento del Var. Dobbiamo combattere pure contro le ingiustizie arbitrali in questo periodo».

Quanto è importante avere una figura di riferimento come Allegri in questo momento?

«E’ l’uomo a cui aggrapparsi perché è quello che conosce meglio la Juve. I dirigenti sono nuovi, alcuni nuovi addirittura per il mondo del calcio. Allegri quindi resta il timoniere della società. Può piacere o no come allenatore: io ero molto felice al suo ritorno, poi ho avuto qualche perplessità. Ora sono contento ci sia lui almeno fino a giugno, è l’uomo giusto perché conosce l’ambiente. Ha in mano la situazione, dopo vedremo le intenzioni della società. Questo comunque è l’ultimo dei problemi per la Juve . Ora l’avversario più pericoloso non sono Milan, Napoli o Inter, ma la FIGC. La partita va combattuta contro la FIGC».

E il ruolo da leader di Danilo? E’ una sorpresa?

«E’ una grandissima sorpresa di questi ultimi 2 anni, sia come giocatore per il rendimento costante da 6,5 in pagella in su che per la leadership. Ci mette sempre la faccia ed è molto seguito dai compagni. Pogba poteva essere in leader perché lo è di natura, ma non c’è mai stato e Danilo è diventato uomo squadra in campo e nello spogliatoio. Lunga vita a Danilo».

Pensa che Allegri, mano a mano che recuperano al meglio Chiesa, Pogba e Vlahovic, possa proporre una Juve più offensiva nelle prossime settimane?

«Sarebbe una cosa mostruosa, ma vedere in campo tutti insieme Chiesa, Di Maria e Vlahovic non è così facile per la mentalità di Allegri.  Il nostro mister è sempre molto guardingo quando fa le formazioni. Per questo penso che si potrebbe vedere solo in qualche partita e per qualche spezzone. Col tridente e Pogba e Rabiot in mezzo al campo, comunque, la Juventus diventa una super squadra».

Rimpianti per l’addio di McKennie?

«Non sono mai stato un suo grande estimatore, ma nel momento in cui De Sciglio è stato out per tanti mesi e Cuadrado è stato infortunato, McKennie non era andato così male. Evidentemente la società sta pensando a fare cassa. Non sono pochi i 35 milioni del riscatto considerando che era stato pagato una ventina di milioni. Chissà se ci saranno degli arresti per questa plusvalenza…».

I giovani possono formare un nuovo zoccolo duro?

«La cosa più bella per ogni tifoso juventino è vedere questi ragazzi. Cherubini e Pessotto hanno fatto un grande lavoro negli anni passati nel settore giovanile e ora ce ne sono tanti e forti. Agnelli all’assemblea degli azionisti disse che vedremo una Juve con campioni e tanti giovani italiani in campo. Si può accettare di non vincere un anno o due, a patto ripartire con una rosa di giovani soprattutto italiani. Per me lo zoccolo duro italiano ci vuole, basti pensare al periodo con Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo e gli altri».

Quale giovane l’ha maggiormente impressionata finora?

«Sicuramente Fagioli. Per me è un grandissimo giocatore perché non sfigura mai in ogni contesto e contro ogni avversario, sia che giochi contro il Psg o contro il Monza. In questo è pazzesco. Poi mi piace anche Miretti, ma deve essere più decisivo nel tiro e sottoporta. E poi gli esterni Iling-Junior e Soulé, così come Rovella che so per certo che tornerà alla Juventus. Per il futuro il centrocampo è fantastico. C’è anche Barbieri che è un terzino di sicuro avvenire.. E non dimentichiamo che Chiesa e Vlahovic sono ancora giovani. La squadra può far solo bene».

Coppa Italia ed Europa League sono i veri obiettivi stagionali della Juve ora?

«In Europa League la Juve può ritrovarsi ad affrontare avversari importanti come l’Arsenal che al momento è la squadra più forte d’Europa e il Barcellona. L’Europa League è una coppa prestigiosa quest’anno, anche se non porta molti soldi. La Coppa Italia è un bel trofeo ed entrambe danno la possibilità di giocare le rispettive Supercoppe. Alla Juve dico di provare a vincerle, visto che in campionato è impossibile competere col Napoli anche se dovessero annullare la penalizzazione. Un altro compito è fare più punti possibili per risalire la classifica».

Si ringrazia Riccardo Gambelli per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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