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Juve Inter: le tre cose che non hai notato

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Juve Inter: le tre cose che non hai notato del match dell’Allianz Stadium. Gli episodi curiosi sfuggiti all’attenzione dei più

(inviato all’Allianz Stadium) Juve Inter: le tre cose che non hai notato.

1. Tre FOTOGRAFIE di Allegri

La leadership, il peso di Max in partite come Juve Inter, in serate come Juve Inter si vede dai piccoli gesti. Quelli che trasmettono forza, carica al gruppo, ma anche fiducia. Come al 47′, quando Vlahovic controlla malissimo un pallone sulla linea laterale trascinandolo fuori dal campo. Vietato abbattersi, ma rimettere subito la testa sull’azione il messaggio di Allegri, che rincuora il suo attaccante con una pacca e lo rimanda subito a lottare. O anche in occasione delle sostituzioni. Prima quella di Nicolussi Caviglia, ‘allegrata’ dal primo minuto: buon filtro, buona personalità, poi il calo alla distanza. Il tecnico inserisce Locatelli al suo posto, ma al momento del cambio abbandona immediatamente i dialoghi col suo staff per correre incontro ad Hans, abbracciandolo e complimentandosi per la sua prestazione. Stesso copione, interpreti diversi nel finale: escono Chiesa e Vlahovic, entrano Kean e Milik. Max li saluta entrambi, abbracciandoli insieme: gesti che contano, tanto.

2. Riecco Cuadrado: l’accoglienza da ex, la reazione del colombiano

Il passaggio all’Inter, dopo la fine della lunga storia d’amore con la Juventus, beh i tifosi bianconeri non lo hanno perdonato. L’essenza nella notte dello Stadium, dai fischi alla lettura del suo nome nelle formazioni ufficiali ai cori, al frastuono assordante al suo ingresso in campo al posto di Dumfries.

Reazione chiara del popolo juventino, sorpresa invece sulla reazione del colombiano. Sentendo in che modo è stata accompagnata la sua corsetta per entrare sul terreno di gioco, Juan ha accennato un sorriso sul volto: nervosismo? Amarezza? Scherno? La cosa certa è che il suo ritorno a Torino non è stato sicuramente memorabile.

3. Dusan protettivo, testimonia Locatelli

Temperature gelide a Torino ieri notte, tra lo 0 e -2 gradi. E perché Locatelli era senza maglietta a fine partita? Spiegazione semplice: l’ha regalata a due piccoli tifosi che avevano fatto invasione dopo il triplice fischio.

Ma no problem, c’è Dusan: gesto protettivo di Vlahovic, che dà il suo giaccone al compagno di squadra per ripararsi dal freddo.

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