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Juve, i soliti alibi dei cercatori di sogni

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Riconoscere i meriti e la forza della Juventus sarebbe un esercizio utile per tutti. Invece in tanti si aggrappano agli alibi di chi non sa accettare la sconfitta

Mi vien da ridere. Anche un po’ di rabbia. Ce ne fosse uno, dico almeno uno, a parte i soliti complottisti, disfattisti e santoni del lunedì a mettere in evidenza l’impresa bianconera di San Siro e lo scivolone del Napoli a Firenze. Intanto avrebbe il grosso merito di inquadrare realisticamente la situazione a tre giornate dal termine e poi sarebbe l’emblema di come dar spazio al quel pizzico di sportività, necessaria in questi casi, per analizzare le cose (di campo) a 360°. Non solo col proprio monocolo.

E per fortuna che non perdo tempo nel leggere i forum dei fenomeni da tastiera dove magari sono riusciti a trovare legami tra l’espulsione di Vecino e Koulibaly. In Italia il complotto è sempre dietro l’angolo. Sen non addirittura prima. Partiamo da quelli che considero da sempre i veri peccati veniali dei frequentatori del bar sport alla ricerca disperata di alibi: la Juve è sempre aiutata dagli arbitri e la Var azzera gli errori. False entrambe le affermazioni.

A San Siro, con l’uomo in più, la Juventus stava meritatamente perdendo a tre minuti dal termine della partita. E fino a quel momento l’arbitro aveva dato e tolto ad entrambe le squadre anche con il supporto della tecnologia e al netto delle proprie caratteristiche: va bene lasciar correre, ma la vanità non dovrebbe mai essere messa al primo posto. La conferma di quanto i direttori di gara pensino prima a loro arriva dai cartellini gialli a Pjanic nel primo tempo e a D’ambrosio nella ripresa.

SCUDETTO VICINO – E allora? Cari antijuventini fatevene una ragione. Come vi stava bene veder correre lo scudetto verso Napoli, adesso con la stessa “sensibilità” accettate la realtà dei fatti. La forza della Juventus è stata agguantare la vittoria nel giro di due minuti. Il demerito del Napoli aver festeggiato con troppi petardi senza tener conto che l’anima avrebbe dovuto mostrarla anche a Firenze.

Chi pensa che sia la sola Juventus il vero “nemico” da battere, non può che restare a bocca asciutta. Anche quest’anno. E il prossimo, chissà.

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