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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Verona Juve: cosa deve temere la squadra di Pirlo

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L’Hellas Verona di Juric è una squadra molto insidiose. Non sarà facile per la Juve di Pirlo, anche per le molte assenze

Le molte assenze

Il match di Bentegodi è tanto importante quanto difficile per la Juve di Pirlo. Contro il Verona di Juric, i bianconeri saranno infatti falcidiati dalle assenze, con l’aggiunta dello squalificato Danilo. Contro l’aggressività e l’intensità del pressing a uomo di Juric (il suo Hellas è, in molte cose, un’Atalanta in miniatura) la tecnica del brasiliano sarebbe stata preziosissima. Come abbiamo scritto molte volte, Danilo ha un’interpretazione del ruolo molto “guardiolista”: gioca in una posizione stretta e interna, lo vediamo spesso dentro al campo. Sembra quasi un centrocampista.

Una delle chiavi tattiche del match sarà appunto quella di contrastare il feroce pressing a uomo scaligero, con la Juve che dovrà evitare gli svarioni delle ultime settimane. Bentancur in particolare ha sofferto molto di recente, visto che l’uruguagio continua a palesare tanti difetti quando è costretto a guidare l’uscita dei bianconeri con il palleggio. Senza Arthur, la Juventus è molto meno pulita, con l’assenza in contemporanea di Cuadrado e Danilo che complica ulteriormente la situazione.

Resistere al pressing

Basti pensare che l’Hellas Verona ha l’indice PPDA più basso della Serie A: in pratica, è la squadra che concede meno passaggi prima di intraprendere un tentativo di recupero palla. Questo dato esprime bene l’aggressività scaligera, una squadra che cerca di recuperare velocemente il possesso.

La Juve dovrà essere brava a a manipolare le marcature a uomo avversarie, un po’ come era avvenuto grazie a Morata nel match di andata. Quando si affrontano squadre che difendono in questo modo, la via migliore è quella di mandare – con le punte – fuori posizione i difensori rivali, aggredendo poi lo spazio alle loro spalle. Un po’ quello che ha fatto il Real Madrid contro l’Atalanta (squadra difensivamente molto simile alla DEA).

Come si vede nella slide sopra, Mendy – con un inserimento profondo – attacca il varco formatosi dietro Toloi e Djimsiti. In questa circostanza, i blancos sono riusciti con efficacia a manomettere il sistema difensivo rivale, trovando così la giocata che ha cambiato il match.

Questa sera, la palla dovrà quindi girare velocemente e, soprattutto, bisognerà muoversi tanto senza palla. Rabiot è un giocatore che può dare molto in questi situazioni, con i suoi break che saranno utili per disordinare le fila rivali.

Inoltre, senza una vera prima punta di ruolo, Kulusevski dovrà essere efficace nel gioco spalle alla porta per mandare fuori posizione i marcatori rivali. Lo svedese avrà quindi un ruolo molto importante in fase offensiva. Non va poi dimenticato McKennie, i suoi inserimenti saranno anzi determinanti nel dare profondità ai bianconeri.

Occhio a Zaccagni e Dimarco

Numeri alla mano, il Verona è la squadra del campionato che meno cerca di costruire dal basso. Silvestri è il portiere con più lanci lunghi effettuati, non è una formazione che palleggia sul breve nei pressi della propria area di rigore.

In ogni caso, è una squadra insidiosa e fluida quando arriva nella metà campo avversaria. L’Hellas attacca e rifinisce soprattutto sulla propria fascia sinistra.

Zaccagni e Dimarco generano infatti tanti gol e occasioni su quel lato, con fluidità e continue rotazioni che riescono spesso a sfondare le linee rivali. La Juve dovrà quindi difendere molto bene su quella fascia. Indipendentemente da chi giocherà come terzino (se Demiral o invece Dragusin), Chiesa dovrà essere preciso e generoso nei ripiegamenti per supportare il laterale basso, evitando così l’inferiorità numerica.

Insomma, il match del Bentegodi è tanto cruciale quanto difficile a causa delle molte assenze della formazione di Pirlo. Juric cercherà sicuramente di sfondare le lacune juventine sul lato destro, con i bianconeri che dovranno cercare di reggere in quella zona del campo.

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