2017

Mirante e l’amico Buffon: «Ha rovinato una generazione di portieri»

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I due hanno giocato insieme l’anno in B: la Juve ha fatto da trampolino di lancio per Mirante, mentre Buffon ci è arrivato giovanissimo, ma già affermato. Juve-Bologna fra i pali è una sfida in bianconero

La sfida dei numeri 1 è quella lì: Gigi contro Totò. Amici, colleghi, ex- compagni, che non hanno mai smesso di sentirsi. Juve- Bologna passa anche attraverso i loro guantoni. E dire che non era poi così scontato. Specie dopo il malore accusato da Mirante al termine di quel Torino-Bologna di fine agosto, con una diagnosi successiva da mettere i brividi: “Problemi al cuore”. L’incubo però finalmente finisce e a metà novembre il portiere rossoblù può ritornare a giocare. Buffon compare per ultimo nel video che i compagni e i colleghi gli preparano a sorpresa il giorno della conferenza stampa del ritorno. «Ciao Mirantone, mi presento per umiltà, perchè tu mi conosci benissimo, così come tutto il mondo -esordisce il numero uno bianconero- Ti volevo fare un grosso saluto e guarda, proprio perché ti rispetto, mi sono anche pettinato… non so se vedi la bellezza e l’eleganza. Sono felicissimo di poterti vedere di nuovo rotolare sul prato verde. Sei un grandissimo portiere e una persona veramente speciale e di cuore. Ti voglio tanto tanto bene».

Un Gigi Buffon in versione privata, goliardica e affettuosa, a cui Antonio non ha mai fatto mancare la sua stima professionale e non. «Gigi è un Maradona. Uno come lui nasce ogni cento anni. Però ha rovinato una generazione di portieri, perchè di Maradona ce n’è uno e gli altri al suo confronto sembrano tutti normali. Ha schiacciato con la sua classe e la sua bravura tanti portieri di talento.” Alla domanda se potesse esserci spazio per un nuovo Buffon, lui rispondeva così: “Donnarumma è un talento. Mi colpisce la sua freddezza. Nonostante la giovanissima età non ha paura di niente».

Tra i tanti portieri di talento “schiacciati” dall’ingombrante peso di Buffon c’è naturalmente pure lui, Mirante. I due si conoscono da tanto, almeno dal 2003, quando Totò viene aggregato alla prima squadra bianconera, senza però trovare spazio nell’allora Juve di Lippi (era il terzo portiere, dietro a Buffon e Chimenti). Mirante viene prelevato dalla Juventus a 17 anni, proprio l’età in cui Gigi esordisce in serie A con la maglia del Parma. Niente esordio nella massima serie invece per lui, che però si toglie grandi soddisfazioni con la Primavera di Gasperini prima e Chiarenza poi, vincendo (da protagonista) due Tornei di Viareggio consecutivi.

Le rotte si incrociano nuovamente l’anno della serie B quando Mirante viene scelto come vice-Buffon. L’esordio in maglia bianconera avviene il 18 novembre 2006 (lo stesso giorno e lo stesso mese in cui, dieci anni più tardi, annuncerà il suo ritorno all’agonismo dopo gli accertamenti cardiaci). Si tratta di un Juve-Albinoleffe, Gigi ha appena subito la sua prima espulsione in carriera e Mirante, appena entrato, non riesce nel miracolo di neutralizzare il rigore successivo. La partita comunque finirà 1-1.

Dopo le 7 presenze in B quella stagione, la strada fra Totò e la Juventus si separa ancora, ma con Sampdoria e Parma il portiere di Castellammare di Stabia dimostra di meritare la nazionale. Complice il forfait di Marchetti, Prandelli lo convoca nell’agosto del 2010 per l’amichevole di debutto contro la Costa d’Avorio, dove non c’è però Gigi, reduce dal mondiale sudafricano. I due si rivedono in azzurro nel pre-ritiro per i mondiali del 2014, quando Mirante viene convocato come riserva, senza però imbarcarsi per la disastrosa spedizione brasiliana.

Il fallimento del Parma porta poi ai giorni nostri, quando Totò firma per il Bologna un triennale che lo lega alla società emiliana fino al 2019 (quando lui avrà 39 anni). Gigi di anni adesso ne ha uno in meno ma di smettere non se ne parla ancora. Forse, si dice, i Mondiali 2018 potrebbero essere la cornice giusta per l’addio, ma per uno che è “il Maradona dei portieri” tutto è ancora possibile. Parola dell’amico-collega Mirante.

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