Vlahovic Juventus, altra prestazione deludente: l’attaccante bianconero risponde così sui social. Ecco il messaggio dopo il pareggio contro l’Atalanta – FOTO

Vlahovic Juventus, altra prestazione deludente dell’attaccante bianconero: la FOTO pubblicata sui social

Una prestazione da dimenticare, un’altra, pesante insufficienza in pagella. La partita di Dusan Vlahovic contro l’Atalanta è stata difficile, una serata in cui non è riuscito a incidere, finendo per essere inghiottito dalla morsa della difesa avversaria. Nel giorno dopo, con le critiche che non si placano, l’attaccante serbo della Juventus ha risposto a modo suo: con un messaggio silenzioso ma significativo sui social.

L’attaccante ha pubblicato una storia sul suo profilo Instagram: una sua foto, accompagnata da due cuori, uno bianco e uno nero, e dei puntini di sospensione. Nessuna parola, nessuna polemica, solo un’immagine e i colori della sua squadra. Un modo per riaffermare la propria appartenenza e per far capire che, nonostante la serata no, la sua testa è già rivolta al futuro.

Il gesto di Vlahovic arriva al termine di una partita che La Gazzetta dello Sport ha valutato con un 5 senza appello. Secondo l’analisi del quotidiano, però, le colpe non sono interamente del giocatore. “Non è questione di fare il titolare o di entrare dopo, ma di come viene servito e marcato”, si legge sulla Rosea.

Vlahovic Juventu, l’analisi della Gazzetta: “Lasciato troppo solo”

La critica è di natura prettamente tattica. A Vlahovic “non è mancato l’impegno, ma l’assistenza dei suoi compagni”. Servito poco e male, l’attaccante della Vecchia Signora è stato costretto a una partita di enorme sacrificio, lottando lontano dalla porta e senza mai avere una vera occasione per rendersi pericoloso.

A completare la serata difficile ci ha pensato la marcatura asfissiante del difensore dell’Atalanta, Berat Djimsiti, che non gli ha concesso un centimetro. “Non si è mai liberato da Djimsiti”, chiosa il quotidiano.

Il problema della gestione di Vlahovic resta un rebus per Igor Tudor. Il potenziale del centravanti serbo, classe 2000, non è in discussione, ma la squadra continua a faticare a metterlo nelle condizioni ideali per esprimersi. Troppo spesso isolato, il “killer” d’area di rigore è costretto a un lavoro che ne snatura le caratteristiche. Il suo post social è una risposta da leader silenzioso: la testa è già alla prossima battaglia, per zittire le critiche, come sempre, sul campo.