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Criscitiello durissimo: «Un suicidio costruire un progetto su Tudor, ma il vero problema della Juve è chi comanda». Poi punta il dito anche su una fetta di tifoseria

Criscitiello attacca duramente dopo Como: Comolli presuntuoso, Tudor un errore, Elkann incompetente. Mercato sbagliato, club allo sbando
Una sconfitta che apre il processo, un ko che scatena la furia e l’analisi spietata di Michele Criscitiello. Il direttore di Sportitalia.com non ha usato mezzi termini per commentare il momento nerissimo della Juventus, travolta dal Como e da una crisi che, a suo dire, parte dai vertici e arriva fino alla panchina. Un attacco frontale che non risparmia nessuno: da Comolli a Tudor, fino a John Elkann.
Criscitiello: un attacco su tutti i fronti
Secondo il noto giornalista, la situazione attuale è figlia di errori di programmazione evidenti, a partire dalla scelta del Direttore Generale, considerato presuntuoso e inadatto. Le sue critiche si concentrano poi sulla gestione tecnica, ribadendo come la scelta di Tudor fosse sbagliata fin dall’inizio, per poi arrivare al vero problema: la proprietà.
CRITICA A COMOLLI E TUDOR – «Un Direttore francese con la presunzione del Manager non può pensare di dirigere la Juventus. Mercato sbagliato, soldi buttati e soprattutto il “ve lo avevamo detto” su Tudor. Un errore prenderlo come traghettatore, un suicidio costruirgli un progetto su misura. Se Tudor in questi anni è stato sempre chiamato da squadre medie per portare al termine la stagione un motivo ci sarà.»
L’analisi di Criscitiello è un “j’accuse” potentissimo. Comolli viene definito presuntuoso, reo di un mercato fallimentare. Tudor, invece, è visto come un semplice “traghettatore”, inadatto a un progetto a lungo termine. Il giornalista sottolinea come la sua nomina fosse già un errore, un ripiego dopo il fallimento della gestione Motta, e come la conferma estiva sia stata un «suicidio» sportivo. Criscitiello critica anche i tifosi bianconeri, rei di aver concesso a Tudor una “linea di credito” solo per il suo passato da giocatore.
LA QUESTIONE ALLENATORE – «I dirigenti, francesi o italiani che siano, devono capire che per allenare la Juventus non si possono fare scommesse ma bisogna andare sullo strasicuro del sicuro. Come Giuntoli fu considerato fesso ad affidarsi all’emergente Motta, Comolli lo consideriamo folle a confermare Tudor quando anche le pietre sapevano che sarebbe servito solo ad arrivare a fine corsa. E se Giuntoli non avesse litigato con Motta, Tudor neanche sarebbe mai arrivato.»
Ma il vero problema, per Criscitiello, non è in panchina, ma ai vertici. La sua critica più aspra è riservata a John Elkann, considerato il responsabile ultimo di una gestione che sta riportando la Juve ai tempi bui del post-Calciopoli.
IL VERO PROBLEMA È AL VERTICE – «Le colpe sono del mister ma anche del popolo bianconero che ha distrutto (giustamente) Motta anche per il suo trascorso interista ma ha concesso una inutile linea di credito a Tudor solo per aver giocato con la Juve e per aver portato grinta e cattiveria in un momento delicato. Se, però, vogliamo centrare il vero problema dobbiamo andare oltre. La Juventus può sbagliare Direttore, può sbagliare allenatore ma chi comanda è il vero problema del club perché di questo passo non si costruisce il futuro ma si rimanda solo il problema. John Elkann non è uomo di calcio e dopo Agnelli sta riportando la Juventus ai tempi indecenti del post calciopoli. Grazie alla sua forza politica ed economica ha mandato il cugino in vacanza all’Estero ma la Juventus non può essere considerata un giochino di potere familiare.»
La conclusione è un quadro a tinte fosche: una società che sbaglia le scelte dirigenziali e tecniche, giocatori strapagati che non rendono e attaccanti costosi destinati a partire a zero. Un incrocio pericoloso, con il rischio concreto di uscire dalla corsa Scudetto già a Natale e di vedere le rivali scappare via. Per Criscitiello, il problema per tutti è Tudor, ma il vero responsabile siede più in alto. Un monito severo: se la Juve non cambia registro, il futuro avrà “amare conseguenze”.
UN FUTURO OSCURO – «Il calcio è difficile e anche se fai tutto bene non è detto che vinci. Figuriamoci se prendi Direttori a caso e fai scommesse sugli allenatori. Calciatori strapagati che non rendono e attaccanti pagati una fucilata che si libereranno a zero. Questi errori li può commettere il Bari ma non la Juve. Oggi siamo ad un incrocio pericoloso del percorso. Il rischio di stare fuori dalla corsa scudetto a Natale e la paura folle che Inter, Milan, Napoli e Roma possano fare più punti. Il problema, per tutti, è Tudor. Ed è così. Ma il vero problema è al vertice. Se la Juventus non cambia registro il futuro avrà amare conseguenze».
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