Rosella Sensi: «Con Spalletti la Juve potrà divertire»
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Rosella Sensi: «Con Spalletti la Juve potrà divertire. Ma ci saranno delle regole e attenzione ai ritardi…»

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Rosella Sensi: «Con Spalletti la Juve potrà divertire. Ma ci saranno delle regole e attenzione ai ritardi…». Parla l’ex presidentessa della Roma

È un giorno destinato a segnare l’agenda del calcio italiano: quello del ritorno ufficiale di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo è pronto a iniziare la sua nuova, complessa avventura alla guida della Juventus. L’attesa è alta: alle ore 12:00 è infatti fissata la conferenza stampa di presentazione che lo insedierà come nuova guida del club bianconero.

L’occasione ha naturalmente riacceso i riflettori sulla sua figura, stimolando i ricordi di chi ha lavorato con lui in passato. Tra questi, spicca l’intervento dell’ex presidentessa della Roma, Rosella Sensi, che ha concesso un’intervista a La Stampa per raccontare il “suo” Spalletti, avendolo conosciuto approfonditamente durante la fruttuosa esperienza sulla panchina della Roma.

Dovendo ripensare a quel periodo, Rosella Sensi non ha dubbi e spiega che la mente corre immediatamente al 2006, un anno simbolo di quel progetto tecnico. Il riferimento, in particolare, è «alle dieci vittorie consecutive, al calcio spettacolare», assicura l’ex presidentessa. Il ritratto è quello di una squadra memorabile: «Quella era una Roma che divertiva, Spalletti riuscì a farla rendere al meglio ma va detto che c’erano grandi giocatori, adatti per un calcio così entusiasmante», aggiunge nel descrivere con affetto quel bel periodo giallorosso.

Ma l’analisi di Rosella Sensi va oltre il campo, toccando il lato umano dell’allenatore. Nel corso dell’intervista, infatti, ricorda in particolare due momenti privati che dice di conservare nel cuore. Il primo riguarda la sfera familiare: «Ripenso a quanto mi fu vicino quando nacque mia figlia», dice come prima cosa. Il secondo ricordo è ancora più intimo e toccante, legato alla scomparsa della madre, Maria: «Luciano era gia all’Inter, ma pur lavorando a Milano riuscì a essere presente con grande sensibilità, ci colpì molto il fatto che fece di tutto per esserci, per salutarla», svela.

Infine, l’intervista si chiude con quello che suona come un avvertimento ai nuovi giocatori bianconeri. La Sensi sottolinea l’inflessibilità del tecnico sul piano disciplinare: secondo lei, i suoi giocatori «sanno che ci sono delle regole e che tutti devono rispettarle». Per rendere l’idea, porta un esempio molto chiaro: «Non ammetteva che soprattutto in ritiro qualcuno rientrasse tardi rispetto all’orario previsto», conclude.

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