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Rinnovo Vlahovic: cosa si cela dietro la scelta di Comolli e della Juve di temporeggiare fino al termine della stagione. Il punto sul serbo

Rinnovo Vlahovic, Pedullà analizza le parole di Comolli sul rinvio della decisione: la società non è convinta e aspetta, ma… Cosa filtra sul serbo
La prima conferenza stampa del nuovo Amministratore Delegato della Juventus, Damien Comolli, ha tracciato la linea per il futuro, ma ha anche aperto un caso spinoso: il rinnovo di Dusan Vlahovic. Il dirigente francese ha svelato che ogni discorso relativo al contratto del serbo è rinviato a fine stagione, una decisione che l’esperto di calciomercato Alfredo Pedullà interpreta in modo netto: la società non è convinta del giocatore e sta prendendo tempo.
Secondo l’analisi di Pedullà, questo rinvio non è una semplice mossa strategica, ma il segnale che la Vecchia Signoraaspetterà anche l’evolversi degli eventi. La Juventus vuole valutare appieno il rilancio del giocatore sotto la guida di Luciano Spalletti (che lo sta impiegando con continuità) prima di impegnarsi in un nuovo, oneroso contratto. Il club non vuole farsi carico di un rinnovo a cifre altissime (l’attuale stipendio supera i 12 milioni) se non avrà garanzie totali sul suo rendimento.
Rinnovo Vlahovic, il rischio del parametro zero a gennaio
Questa strategia di attesa, però, comporta un rischio enorme, come sottolineato da Pedullà. Il contratto di Dusan Vlahovic è in scadenza a giugno 2026. Questo significa che, legalmente, a partire dal prossimo gennaio (tra meno di due mesi), l’attaccante serbo sarà libero di accordarsi già con un nuovo club per trasferirsi a parametro zero al termine della stagione.
La Juventus, decidendo di posticipare la trattativa, si espone al pericolo che i top club interessati (come Chelsea, Manchester United o Bayern Monaco) possano presentare un’offerta di ingaggio “monstre” al giocatore, convincendolo a firmare un pre-contratto. In questo scenario, la Vecchia Signora si ritroverebbe ad aver perso il suo attaccante più costoso senza incassare un solo euro dal suo cartellino, un epilogo che Comolli e Spalletti sperano di evitare, ma che il rinvio rende pericolosamente possibile.
