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«Chiellini è una macchina, presto diventerà il presidente della Juventus»: l’ex compagno di squadra è assolutamente sicuro

«Chiellini è una macchina, presto diventerà il presidente della Juventus»: l’ex compagno di squadra è assolutamente sicuro. Le dichiarazioni
Michele Paolucci, ex attaccante della Juventus che ha intrapreso la carriera da direttore sportivo, ha rilasciato un’intervista a Fanpage raccontando aneddoti inediti del suo periodo in bianconero, dalle giovanili alla Prima Squadra, e l’incontro con i campioni assoluti di quel tempo.
La Juventus di Capello: marziani e fortezza
Paolucci ricorda con emozione il periodo in cui, da ragazzino della Primavera, veniva chiamato da Fabio Capello per le partitelle con la Prima Squadra. Trovarsi di fronte a un simile parterre era un’esperienza fuori dal comune: «Ricordo quando Capello ogni tanto ci chiamava per fare le partitelle. Quella era la Juve di Del Piero, Trezeguet, Buffon, Vieira, Ibrahimovic. Hai presente? Puoi immaginare cosa significasse per un ragazzino poter giocare con questi “marziani”? Fai conto che mi marcavano Cannavaro e Thuram, sto ancora cercando palla (ride, ndr)».
L’ex attaccante ha anche espresso un giudizio storico su quella formazione: «Non vivevo lo spogliatoio, non ero aggregato alla Prima Squadra, ma posso dirti che quella era una Juve fortissima, che non aveva alcun bisogno di aiuti per vincere. Secondo me – per qualità e personalità – è stata una delle squadre più forti della storia bianconera».
Del piero: carte, fuso orario e la 5th Avenue
Il rapporto con Alex Del Piero è stato il più sorprendente, dimostrando l’umiltà del campione. Nonostante l’iniziale soggezione, Del Piero ruppe ogni barriera con il giovane Paolucci: «All’inizio non ti nascondo che c’era un po’ di soggezione, ma poi anche Alex si è rivelato un ragazzo di un’umiltà e di una disponibilità rare. Ci si potrebbe anche aspettare un po’ di sufficienza da parte di un campione del Mondo nei confronti di un ragazzino della Primavera, ho visto altri tirarsela per molto meno. Invece, lui non ha mai meso barriere».
L’amicizia si consolidò in una tournée: «Anzi, ricordo che ad un certo punto eravamo entrati in sintonia, a tal punto che in una tournée negli Stati Uniti e Canada eravamo sempre insieme. Abbiamo cominciato a giocare a carte, a scopa in particolare, fin dall’aereo. Poi, una volta lì, entrambi non riuscivamo a dormire per il fuso orario e, allora, andavamo avanti giorno e notte. Io ero in camera con Marchisio e Alex veniva a bussare a notte fonda per giocare. Una volta ci siamo messi a giocare sul marciapiede della 5th Avenue in attesa dei compagni che erano andati a fare shopping. Ricordo Grosso che ci guardava e rideva: “Voi siete pazzi”, ci diceva».
L’elogio a Chiellini e il futuro da presidente
Infine, Paolucci ha elogiato Giorgio Chiellini, prevedendone un futuro ai vertici del club: «Quando sono rientrato da prestiti e comproprietà (2009/2010 ndr), ho trovato un Chiellini giovanissimo ma già estremamente focalizzato. Una macchina, non mollava nulla, viveva l’allenamento con la stessa identità intensità della partita. E menava pure come in partita (ride, ndr). A parte gli scherzi, mi aveva colpito la sua voglia, il suo spirito di sacrificio e desiderio di arrivare. Ecco, ai giovani di oggi che si sentono fenomeni dopo qualche minuto fatto bene, farei vedere un video degli allenamenti del Chiello. E poi, un ragazzo intelligentissimo: non mi stupisce che la sua carriera da dirigente stia progredendo velocemente, anzi sono sicuro che presto diventerà il Presidente della Juve».
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