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Ravezzani attacca: «Pullman Juve coi vetri sfondati dalle pietre. Chi minimizza è colluso con chi le tira»

Ravezzani attacca: «Pullman Juve coi vetri sfondati dalle pietre. Chi minimizza è colluso con chi le tira». Il commento del giornalista
L’episodio di violenza che ha caratterizzato il pre partita di Napoli-Juventus, con l’aggressione subita dal pullman dei bianconeri, ha scatenato la netta reazione del giornalista Fabio Ravezzani. Sul suo account X, Ravezzani si è scagliato contro chi ha tentato di minimizzare o addirittura additare come fake news l’accaduto, definendo la loro posizione come una forma di complicità con gli aggressori.
L’attacco ai minimizzatori: il concetto di collusione
Il giornalista ha voluto stabilire un principio chiaro e non negoziabile sulla violenza negli stadi e sulle sue conseguenze. Secondo Ravezzani, l’aggressione a un simbolo sportivo non può essere ignorata o derubricata.
La sua critica più dura è rivolta proprio a quei giornalisti e tifosi che, per ragioni di parte o per un malinteso senso di protezione della città, hanno sminuito la gravità del gesto. Ravezzani ha utilizzato un linguaggio forte per sottolineare la sua accusa:
«Però dobbiamo chiarire: quando il bus di una squadra arriva con vetri sfondati da pietre chi minimizza è colluso con chi le tira. Chi si sia a Napoli, Firenze, Bologna, Torino o Milano».
La gravità del gesto e la condanna senza confini
L’accusa di collusione evidenzia come, per Ravezzani, la minimizzazione di un atto violento equivalga a una legittimazione dello stesso, un comportamento che va condannato con fermezza. Il giornalista ha voluto estendere l’analisi a tutte le città, sottolineando che l’atto di violenza è inaccettabile ovunque si verifichi.
L’arrivo del pullman della Juventus al Maradona con vetri sfondati da pietre è un episodio grave che getta un’ombra negativa sull’immagine del calcio italiano. La richiesta implicita di Ravezzani è che si adotti una posizione di tolleranza zero contro la violenza e che la stampa sportiva si schieri unanimemente contro chi la pratica o chi la giustifica, indipendentemente dai colori della maglia.
