Juve in vendita? Pochi dubbi: Elkann respingerà la proposta
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Juve in vendita? Pochi dubbi sul futuro del club: Elkann respingerà la proposta di Tether, il motivo che porterà a questa scelta e i dettagli

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Juve in vendita, indiscrezioni da Tuttosport rivelano la decisione del numero uno di Exor di respingere l’offerta miliardaria per il club

La proposta shock di Tether, arrivata come un fulmine a ciel sereno sulla scrivania di John Elkann, ha scosso le fondamenta della finanza sportiva ma sembra destinata a infrangersi contro un muro eretto non sui numeri, ma sui sentimenti. Nonostante l’offerta vincolante da 1,1 miliardi di euro per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza e la promessa di un ulteriore miliardo da investire subito sul mercato, la risposta di Exor si preannuncia negativa. A rivelare il retroscena è l’edizione odierna di Tuttosport, che svela come la decisione del nipote dell’Avvocato sia già stata presa, ben prima della scadenza dell’ultimatum fissato per il 22 dicembre.

Il messaggio che filtra dagli ambienti vicini alla proprietà è netto e spiazza chi ragiona solo in termini di business plan: la Juventus non è un asset qualunque da liquidare al miglior offerente, nemmeno di fronte a cifre da capogiro che garantirebbero una plusvalenza mostruosa. Per la famiglia Agnelli-Elkann, il legame con la Vecchia Signora trascende le logiche di mercato. È una questione di eredità storica, di identità familiare e, soprattutto, di affetti.

Questa indiscrezione rilanciata dal quotidiano torinese conferma che, per John Elkann, vendere la Juventus significherebbe recidere il cordone ombelicale con la storia centenaria della sua dinastia. Nonostante le difficoltà di bilancio degli ultimi anni e la necessità di ricapitalizzazioni onerose, la volontà di mantenere il controllo resta ferrea. La holding olandese considera il club non come un peso, ma come un gioiello di famiglia da proteggere e rilanciare, non da cedere al primo colosso delle criptovalute che bussa alla porta.

Il rifiuto, che dovrebbe essere formalizzato nelle prossime ore, rappresenta una dichiarazione d’amore e di responsabilità verso il popolo bianconero, ma apre anche interrogativi sul futuro. Rifiutare l’ingresso di capitali così ingenti (il famoso miliardo promesso da Ardoino per il mercato) obbliga la proprietà attuale a farsi carico in prima persona degli investimenti necessari per riportare la squadra ai vertici europei. Se la Juventus è una “questione di cuore”, ora i tifosi si aspettano che questo amore venga dimostrato anche con sforzi economici adeguati per competere con le superpotenze che, al contrario, trattano il calcio come puro business. La partita tra Exor e Tether sembra chiusa, ma quella per la sostenibilità e la vittoria è appena iniziata.

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