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Spalletti Locatelli, perchè il capitano bianconero è stato cambiato durante Pisa Juve: la spiegazione dell’allenatore nel post partita

Spalletti Locatelli, il tecnico spiega che il cambio del capitano a Pisa era necessario per evitare il secondo giallo visto il ritmo degli avversari
La Juventus torna dalla insidiosa trasferta di Pisa con tre punti pesantissimi per la classifica e il morale, ma anche con alcune indicazioni tattiche molto precise fornite da Luciano Spalletti. Nella sofferta vittoria per 0-2 all’Arena Garibaldi, maturata interamente nella ripresa grazie ai guizzi vincenti di Kalulu e Yildiz, ha fatto discutere la gestione dei cambi operata dal tecnico nel cuore del secondo tempo. In particolare, l’uscita anticipata dal campo di Manuel Locatelli ha destato qualche curiosità tra i tifosi e gli addetti ai lavori, considerando il peso specifico imprescindibile del capitano nell’economia del gioco bianconero. Il tecnico toscano, però, ha agito con estrema lucidità e calcolo per preservare il risultato in un momento delicato.
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Nel post-partita, l’allenatore ha voluto chiarire in maniera inequivocabile che non si è trattato di una bocciatura tecnica o di un problema fisico, bensì di una scelta strategica assolutamente obbligata dalle circostanze disciplinari. Il centrocampista era infatti già gravato da un’ammonizione e il ritmo forsennato imposto dai padroni di casa aumentava esponenzialmente il pericolo.
KOOPMEINERS – «Può giocare da tutte le parti perchè porta il suo stile di gioco. Non è un calciatore che ha la palla sui piedi, che si gira in un attimo. Mette filtranti importanti, fa giocate col piede che ha. Abbassato ha fatto meglio ma eravamo un po’ stanchi in quel momento lì e ho messo Miretti ma non è demerito suo, così come Loca che era ammonito. Su questi continui ribaltamenti, col Pisa che ha gamba, arrivi un attimo in ritardo e comprometti la partita con un giallo. Ho calciatori forti e faccio cambi per quello».
La decisione di richiamare in panchina Locatelli dimostra la lettura pragmatica di Spalletti: in una gara così “sporca” e fisica, caratterizzata da continui ribaltamenti di fronte e ripartenze veloci, bastava arrivare sulla palla con una frazione di secondo di ritardo per lasciare la squadra in dieci uomini e compromettere tutto. Con una panchina profonda e “calciatori forti” pronti a subentrare, il tecnico ha preferito non azzardare nulla, affidandosi alla freschezza dei compagni per blindare il centrocampo. Una mossa saggia che ha permesso alla Juventus di mantenere l’equilibrio fino al fischio finale, evitando rischi inutili in vista dei prossimi impegni ravvicinati di questo intenso inizio 2026.
