Adani categorico: «Se fossi la Juve allungherei il contratto a Spalletti ora, non a fine anno! Basta cambiare ogni sei mesi»

Adani, ex difensore ed ora opinionista, ha commentato così la vittoria della Juve contro il Pisa. Queste le sue dichiarazioni

Nel salotto de La Nuova DS, Daniele Adani non ha usato mezzi termini per analizzare il momento della Juventus. L’ex difensore e oggi opinionista ha focalizzato la sua attenzione su tre temi caldi: l’esplosione definitiva del numero 10, le difficoltà del centrocampo e il futuro della guida tecnica.

Yildiz, il predestinato: “Vale per due”

Le parole più dolci sono per Kenan Yildiz. Il talento turco classe 2005 ha ricevuto un’investitura totale. «Lo dicevo già un anno e mezzo fa: è talmente forte che la Juve non avrà mai bisogno di comprare un altro numero 10», ha sentenziato Adani. L’analista ha sottolineato la completezza del ragazzo: «È serio, gioca con intensità, tira con entrambi i piedi e dribbla ovunque. La sua centralità è riconosciuta da tutti: allenatori, avversari e tifosi. Le sue prestazioni parlano per lui». Per Adani, il mercato in quel ruolo è chiuso: il fuoriclasse è già in casa.

Koopmeiners e il tabù Scudetto

Meno tenero il giudizio su Teun Koopmeiners. Il tuttocampista olandese, arrivato come colpo da novanta ma parso spesso in affanno, è chiamato alla svolta: «Ha buttato un anno e mezzo. Ora con Spalletti, che è geniale nel lavoro di campo, non ha più scuse. Alla Juve non si aspetta nessuno». E proprio sulla corsa al titolo, Adani getta acqua sul fuoco. Nonostante la risalita, vede Inter, Milan e Napoli troppo solide per crollare contemporaneamente e permettere il recupero bianconero fino alla vetta.

La mossa a sorpresa: “Rinnovo subito per Spalletti”

La chiosa finale è un consiglio strategico alla dirigenza. Secondo Adani, per costruire un ciclo vincente serve stabilità attorno a Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo andrebbe blindato immediatamente. «Se fossi la società, allungherei il contratto a Spalletti ora, non a fine anno. Bisogna dare un segnale forte, smetterla di cambiare ogni sei mesi. Non mi interessa quanto renda adesso, serve dare forza al progetto tecnico». Un appello chiaro: fiducia al mister per tornare grandi.