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Allegri, così non va: errori e problemi, la Juve è brutta e senza anima!

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Allegri non è riuscito ancora a dare un’anima alla Juve. L’allenatore ha delle colpe sugli errori e problemi della squadra

Le vittorie contro Salernitana, Genoa e Malmoe sembravano aver ridato una parvenza di serenità alla Juve dopo tre mesi pieni di bassi e con pochissimi alti. Contro il Venezia, però, il castello di sabbia bianconero è caduto nuovamente su sé stesso, facendo un gran boato. Ancora una volta, infatti, la Juve è apparsa brutta e senza anima. E Allegri, in questo, ha le sue colpe.

Al netto dei tanti problemi di campo (infortuni a ripetizione e scarso rendimento di molti giocatori), degli errori in campo (in particolare sottorete) e delle difficoltà extracampo (caso plusvalenze), l’allenatore della Juve non è riuscito ancora ad imprimere un’anima alla sua squadra. I bianconeri contro il Venezia si sono sciolti alla prima difficoltà. Invece di continuare ad aggredire l’avversario per provare a chiudere il match, come fatto con Salernitana e Genoa, Morata & co si sono fatti sorprendere dalla cattiveria e dalla voglia messe nel secondo tempo dal team di Zanetti, incassando il gol del pari di Aramu e non riuscendo più a reagire. Il «fino alla fine» che contraddistingue la storia bianconera sembra uno slogan svuotato del suo significato, così come «vincere non è importante, è l’unica cosa che conta».

Allegri anche ieri sera nel post partita ha detto che c’è bisogno di lavorare e di migliorare. Parole che ha ripetuto praticamente sempre dall’inizio della stagione. Ma arrivati a quasi metà dell’annata 2021-2022, i cambiamenti non si sono visti e la Juve continua a ripetere gli stessi errori di inizio anno. Con risultati negativi che sono sotto gli occhi di tutti. La Juve non ha battuto nessuna tra Udinese, Empoli, Sassuolo, Verona e Venezia, tutte avversarie ampiamente alla sua portata. E ha già perso in casa 3 volte. Allegri, preso al posto di Pirlo in quanto depositario del Dna bianconero vincente, non è riuscito a trasmettere quasi nulla del suo bagaglio.

Il primo posto nel girone di Champions League è solo uno specchietto per le allodole. C’è bisogno di un’inversione di rotta drastica e totale sin dalle prossime sfide con Bologna e Cagliari per chiudere discretamente una brutta seconda metà di 2021. C’è bisogno che la Juve ritrovi la sua anima per affrontare un gennaio complicatissimo. Altrimenti il rischio serio è che una stagione difficile possa davvero trasformarsi in una da incubo.

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