Juventus ai minimi storici: di provinciale c'è solo la classifica
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Juventus ai minimi storici: di provinciale c’è solo la classifica

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Juventus ai minimi storici: di provinciale c’è solo la classifica. Il problema più grande resta l’attacco impalpabile

Alla vigilia del Venezia Allegri aveva chiesto una Juve “provinciale”, ma dopo 17 giornate di campionato l’unica cosa di provinciale è la classifica, in piena zona Europa League. A Venezia la Juve ci ricasca, evidenziando tutti i limiti di una squadra contraddittoria e senza punti di riferimento. L’attacco è in crisi, il quarto posto si allontana, e in questo momento anche l’obiettivo minimo stagionale (la qualificazione alla prossima Champions, senza la quale i conti si appesantirebbero ulteriormente) è a rischio. C’è una Juve che vince il girone di Champions, con due punti in più del Chelsea, e un’altra che si fa rimontare dal Venezia confermando le difficoltà oggettive contro le medio piccole di serie A.

Lo dicono i dati: già tre sconfitte con Verona, Sassuolo ed Empoli, due pareggi contro Udinese e Venezia, per un totale di 13 punti persi contro formazioni dal decimo posto in classifica in giù. Numeri lontani da quelli dei 9 scudetti consecutivi, e non a caso 28 punti in 17 giornate è il minimo storico dalla stagione 1998/99. E mentre sui social la reazione dei tifosi non si è fatta attendere, con l’ennesimo #Allegriout in tendenza su Twitter e i dubbi su un rinnovo di Dybala – alle prese con l’ennesimo infortunio stagionale, stavolta alla coscia destra – a cifre da top player assoluto, Nedved allontana gli alibi sul mercato: «Dobbiamo cercare di migliorare i nostri giocatori». C’è poco tempo e troppi punti interrogativi a cui dare risposta, il più urgente in attacco con un reparto che da inizio stagione ha evidenziato tutti i suoi limiti. Solo 7 squadre hanno segnato meno dei bianconeri in A fino ad ora, e lo stop di Dybala a Venezia (potrebbe rientrare nel 2022) aggrava una situazione già preoccupante. Chiesa è ancora ai box, Morata si vede a sprazzi, Kean non convince e Kaio Jorge è ancora acerbo; un reparto intero schiacciato dal peso dell’eredità di Ronaldo, inarrestabile anche con la maglia dello United. Qual è la vera Juve? Al momento è una squadra lontanissima dalla lotta scudetto, ancora in cerca di sé stessa.

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