Allegri appeso a un filo: in Juve qualcuno pensa non sia l'uomo giusto. Il motivo
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Allegri appeso a un filo: in Juve qualcuno pensa non sia l’uomo giusto. Il motivo

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Allegri appeso a un filo: in Juve qualcuno pensa non sia l’uomo giusto. Il motivo dei dubbi da parte del club bianconero

Come scrive La Gazzetta dello Sport Massimiliano Allegri giovedì ha lasciato l’Allianz Stadium scurissimo in volto. Colpa del pareggio che complica i piani qualificazione in Europa League, ma anche della sfuriata in diretta tv che rivela un insolito nervosismo. Allegri è un uomo solo al comando di una Juventus che naviga a vista e sa che, al di là delle dichiarazioni pubbliche della società, il suo destino resta comunque appeso al filo sottilissimo dei risultati, anche se è legato alla Signora da un contratto lungo (fino al 2026) e oneroso (7 milioni netti all’anno più bonus). In più è consapevole di non essere apprezzato allo stesso modo da tutta la dirigenza. Per questo le critiche, che una volta gli scivolavano addosso, ora lasciano il segno e lo spettro dell’eliminazione ai playoff di Europa League contro una squadra che è tredicesima nel campionato francese incrina il suo umore.

Le parole di John Elkann subito dopo la rivoluzione sono state un’investitura ma allo stesso tempo anche una condanna. Le dimissioni di Andrea Agnelli, il presidente e l’amico che lo aveva prima richiamato e poi difeso anche nei frangenti più bui (come l’eliminazione dalla Champions) lo hanno lasciato senza parafulmine, scaricando su di lui tutte le responsabilità. Dentro la società ci sono diverse anime e già prima del ribaltone ai vertici non tutti erano convinti che Max fosse l’uomo giusto con cui continuare pure la prossima. In dubbio, stando a quanto filtra dagli ambienti bianconeri, non c’è lo spessore di Allegri, tecnico esperto e vincente, ma la sua capacità di adattarsi al nuovo progetto juventino, che sarà ancora più incentrato sui giovani. Dentro il club più di qualcuno lo considera più bravo a gestire i campioni che a costruirli in casa, anche se in realtà Fagioli e Miretti hanno trovato parecchio spazio in questa stagione.

Scanavino per ora osserva in silenzio: qualsiasi decisione verrà presa solo a e oltre ai risultati conterà la crescita della rosa. L’ultima parola spetterà a John Elkann: il destino di Allegri passa anche dalle coppe.

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