Ambrosini avverte Spalletti: le sue parole sui bianconeri
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Ambrosini avverte Spalletti: «Arrivare tra le prime quattro non sarà facile. La Juve ha tanti buoni giocatori ma…». La sua analisi

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Ambrosini avverte Spalletti, analizzando le difficoltà della rosa bianconera: mancano giocatori di livello, poi la critica sulla gestione del VAR

Il momento della Juventus è oggetto di profonde analisi da parte degli addetti ai lavori. Dopo il pareggio di Firenze e in attesa della cruciale sfida di Champions League contro il Bodo Glimt, si discute del reale valore della rosa a disposizione di Luciano Spalletti. A intervenire sul tema è stato Massimo Ambrosini, opinionista di DAZN, che ha voluto spezzare una lancia in favore dell’allenatore toscano, sottolineando le difficoltà oggettive del suo incarico in una stagione di transizione e rifondazione.

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Secondo l’ex centrocampista, l’obiettivo minimo della qualificazione in Champions non è affatto scontato con l’organico attuale. Ambrosini ha evidenziato una carenza strutturale nella qualità della squadra, che pur avendo buoni elementi, manca dei fuoriclasse necessari per risolvere le partite più complicate.

LAVORO DIFFICILE – «Non ha un lavoro facile Spalletti, arrivare tra le prime 4 in Serie A non è facile. Ha tanti buoni giocatori ma manca di grandi calciatori di livello e manca qualitativamente di ciò che ha bisogno. Non è un lavoro semplice.»

L’analisi di Ambrosini si è poi spostata su un episodio arbitrale specifico che ha fatto discutere, ovvero un calcio di rigore prima assegnato alla Vecchia Signora e poi revocato dopo l’intervento della tecnologia. L’opinionista ha criticato l’utilizzo del VAR in situazioni di campo dove la discrezionalità dell’arbitro dovrebbe essere sovrana, specialmente quando il direttore di gara è ben posizionato.

VAR E RIGORI – «Il rigore che danno alla Juventus e poi viene revocato merita una riflessioni appurata. Il VAR era nato per chiarire un chiaro ed evidente errore: ma quel limite è diventato non più così sottile e chiaro. Questo non lo è. O è cambiato qualcosa nella valutazione della classe arbitrale… Ma questa era una valutazione di campo, l’arbitro era a due metri»

Le parole di Ambrosini si allineano con quelle di Christian Vieri, che aveva sottolineato la mancanza di “campioni” rispetto al passato. Spalletti, dunque, deve fare i conti con una rosa che necessita di essere “modellata” (come sta facendo con Thuram o Adzic) e con decisioni arbitrali che, secondo l’opinionista, stanno modificando la natura stessa del gioco e della valutazione in campo.

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