Ancelotti: «Juventus? Tudor non aveva lavorato male»
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Ancelotti: «Juventus? Tudor non aveva lavorato male. Ecco dove potrà arrivare sotto la guida di Spalletti»

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Ancelotti: «Juventus? Tudor non aveva lavorato male. Ecco dove potrà arrivare sotto la guida di Spalletti». Le dichiarazioni del ct del Brasile

Mai banale, Carlo Ancelotti si conferma uno straordinario conoscitore di calcio nell’odierna intervista a La Gazzetta dello Sport. Il Ct del Brasile spazia a 360 gradi, toccando moltissimi argomenti.

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MANCA LA QUOTIDIANITA’ DEL CLUB – «Macché! Neanche per idea».

IL RAPPORTO CON I GIOCATORI – «Ottimo. Abbiamo un gruppodi veterani molto serio, professionale, rispettato dal gruppo. L’ambiente è completamente diverso da quello di un club: in ritiro si gioca a carte, si sta insieme, si chiacchiera, i telefoni sono in secondo o terzopiano, c’è molta disciplina. I veterani tirano il gruppo e i giovani si adeguano non solo senza problemi ma con entusiasmo. C’è veramente una bella atmosfera. Non voglio sembrare romantico o nostalgico ma mi sembra di essere tornato indietro ai tempi della mia Roma, quando ci spostavamo in treno perché Liedholm non amava gli aerei. Penso sia una questione di cultura condivisa, e poi tutti parlano la stessa lingua, cosa fondamentale che aiuta a unire il gruppo. C’è un grande compañerismo per dirla alla spagnola».

L’ITALIA – «Dovrà di nuovo battagliare passando dagli spareggi e quindi da un’eliminatoria complicata. Spero che riesca a qualificarsi. Deve qualificarsi. E sinceramente penso che ce la farà. Poi ci diamo appuntamento in finale: saremmo tutti felici, gli italiani, i brasiliani e io in particolare. A livello emozionale per me sarebbe meraviglioso».

LE FAVORITE AL MONDIALE – «Le solite. Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Argentina, Portogallo. Ma occhio, con 48 squadre ci saranno sicuramente sorprese. Domani giochiamo con il Senegal che ha battuto 3-1 l’Inghilterra, sono fortissimi. Così come il Marocco che sta facendo benissimo. Bisogna essere pronti e preparati».

LA SERIE A – «Bella, equilibrata e con la Roma in testa, che è una sorpresa. Con Gasperini ho Wesley, e qui nel mio staff c’è Juan, ex giallorosso col quale parliamo tanto della Roma. Mi fa piacere vederla lì davanti».

LA JUVE – «Ha una squadra che può competere. E ancora di più con Spalletti, anche se Tudor non aveva lavorato male. Deve trovare continuità e Spalletti con la sua esperienza gliela può dare. Il campionato italiano come ho detto è molto equilibrato e la cosa ridurrà il numero di punti necessari per vincere. Qui in Brasile abbiamo Palmeiras e Flamengo alla dirittura finale, hanno 68 punti e vinceranno con meno di 80. Non dico che in Italia sarà così però la soglia del successo sarà bassa e la cosa farà sì che siano tante le squadre che possono arrivarci, anche chi adesso è indietro può rientrare».

CHI STA DAVANTI – «Inter e Napoli, che ha subito qualche sconfitta di troppo ma è sempre lì. E poi Roma, Milan e Juventus se la giocheranno fino alla fine».

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