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Arbitri, protocollo Var pronto a cambiare tra calci d’angolo e secondi gialli: addio al «chiaro ed evidente errore»

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Arbitri, protocollo Var pronto a cambiare tra calci d’angolo e secondi gialli: addio al «chiaro ed evidente errore». Le modifiche prossime all’attuazione

Il VAR è destinato a subire importanti modifiche in tempi brevi, come confermato da Pierluigi Collina durante il briefing di Washington, in vista dei prossimi Mondiali. L’obiettivo è incrementare la qualità, la trasparenza e lo spirito del gioco.

La fine del «chiaro ed evidente errore» e la lotta alla simulazione

Una delle prime modifiche riguarderà il concetto di “chiaro ed evidente errore”, ritenuto ormai anacronistico in un’epoca in cui gli errori sono facilmente visibili in TV.

Un’altra battaglia cruciale è quella contro i simulatori, un comportamento definito odioso da Gianluca Rocchi, il quale ha ammesso: «Peggio una simulazione di un rigore non visto».

In questa direzione, la FIFA sta sperimentando in Coppa d’Arabia una nuova regola annunciata da Collina: il giocatore che riceve le cure in campo dovrà rimanere fuori dal terreno di gioco per due minuti effettivi. Si scommette che con questa regola, «non esce più nessuno?».

Check sui calci d’angolo e sul secondo giallo

L’obiettivo è estendere i check del VAR anche a situazioni finora escluse, in ottica “massimo rendimento, minimo sforzo”.

  • Calci d’angolo: Si cercherà di “checkare” gli angoli (come quello contestato dal Milan in Coppa Italia) prima che vengano battuti. Collina ha giustificato l’idea, spiegando che: «I difensori centrali che salgono per un angolo impiegano un tempo sufficiente per il VAR per controllare se sia angolo o no».
  • Secondo giallo: Anche il secondo giallo che porta all’espulsione finirà nel mirino del VAR, poiché può essere decisivo quanto un “rigorino”.

Qualità dietro al video: il problema dei vmo italiani

In Italia, il problema principale resta la qualità di chi sta dietro al videoRocchi non può dirlo apertamente, ma tra i 25 VMO italiani, solo Mazzoleni vanta l’esperienza di arbitro internazionale, mentre altri hanno poche gare in Serie A.

Per migliorare la “sensibilità” arbitrale in sala VAR, l’idea abbozzata è quella di tornare all’antico: rimettere dietro al monitor gli arbitri forti che non arbitrano quella domenica, replicando il modello che vide eccellere Rizzoli, Rocchi e Irrati (diventato poi coach FIFA).

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