Ardoino non perde le speranze: cosa si aspetta adesso
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Ardoino non perde le speranze: ha incassato la reazione a caldo di Exor ma confida che… Cosa si aspetta nei prossimi nove giorni, il retroscena

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Ardoino incassa la freddezza iniziale di Exor ma confida ancora in un ripensamento della proprietà nei nove giorni che precedono la scadenza

La partita per il controllo della Juventus sembrava chiusa ancor prima di cominciare, schiacciata dal “gran rifiuto” di John Elkann dettato da ragioni affettive e storiche. Eppure, dall’altra parte della barricata, c’è chi non considera ancora scritta la parola fine. Paolo Ardoino, il visionario CEO di Tether, non ha intenzione di alzare bandiera bianca di fronte alle prime indiscrezioni negative. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il manager italiano ha registrato gli umori a caldo di Exor, consapevole che la prima reazione alla sua proposta d’acquisto è stata di chiusura totale. Tuttavia, la sua strategia si basa sulla pazienza e sulla forza dei numeri messi sul piatto.

Ardoino, infatti, non perde le speranze. La sua convinzione è che l’offerta presentata sia talmente solida e vantaggiosa per il futuro del club da poter indurre la famiglia Agnelli-Elkann a una riflessione più profonda, una volta smaltita l’emotività del primo momento. Il numero uno di Tether confida che nei prossimi nove giorni la proprietà bianconera cambi idea. Il conto alla rovescia verso la scadenza dell’offerta vincolante, fissata per il 22 dicembre, è visto da Ardoino non come un termine perentorio che si avvicina inesorabilmente, ma come una finestra temporale utile per far sedimentare la proposta.

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La speranza è che, di fronte alla concretezza del piano industriale e alla promessa di investimenti miliardari immediati, la dirigenza olandese prenda in considerazione la cessione della quota di maggioranza del club con un approccio più pragmatico. Ardoino scommette sul fatto che il “no” di pancia possa trasformarsi in un “forse” ragionato, o quantomeno in un’apertura al dialogo prima che l’ultimatum scada. Per Tether, la Juventus non è solo un trofeo, ma un progetto a lungo termine: per questo motivo, nonostante il muro alzato da Torino, l’atteggiamento resta quello di chi crede fermamente che, nel business come nel calcio, la partita finisca solo al fischio finale. Fino al 22 dicembre, il sogno di acquisizione resta vivo nella mente di Ardoino.

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