Barzagli: «Juve, un'annata complicata. Paratici mi ha cambiato la vita»
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Barzagli: «Juve, è stata un’annata complicata. Paratici mi ha cambiato la vita»

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Il senatore dello spogliatoio bianconero ripercorre le tappe della sua esperienza alla Juventus. Le parole di Andrea Barzagli

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Andrea Barzagli ha ripercorso alcune delle tappe e dei passaggi più significativi della sua carriera alla Juventus. Alcuni stralci delle sue dichiarazioni.

ANNATA DIFFICILE – «Ho avuto un’annata calcisticamente difficile, sono stato molto fuori, non mi sentivo più all’altezza degli altri. E quando sei in una squadra del genere, con dei giocatori così, allenarti diventa impegnativo, c’è tantissima qualità quindi devi star bene fisicamente. Nello spogliatoio i ragazzi hanno scherzato e il magone mi è passato. Mi hanno voluto bene. Per quello che ho fatto in campo, ma forse anche per il comportamento fuori. La sera abbiamo fatto una piccola festa. Sono venuti da lontano Llorente, Lichtsteiner, Pogba. Nel calcio siamo tutti professionisti, siamo tutti colleghi, ma non è scontata l’amicizia».

BBC – «L’intuizione è stata di Conte, che ci ha messo a giocare a tre. Però sembravamo fatti apposta per incontrarci. La BBC esaltava le doti di ognuno. Una B in più da ricordare, quella di Gigi: un punto fisso, intelligenza e talento».

FINALI CHAMPIONS – «Finali diverse. Con il Barcellona non eravamo favoriti e forse eravamo arrivati lì senza grandi sicurezze. Nel primo tempo siamo stati quasi impallinati, ma nel secondo abbiamo giocato benissimo. Una sconfitta che mi ha bruciato, perché è stata una partita molto equilibrata. Con il Real non so cosa sia successo. Eravamo andati con grandi certezze che però si sono sgretolate subito. Abbiamo fatto un primo tempo fuori giri. Perdere una finale 4 a 1 è brutto, molto brutto».

AJAX – «Siamo arrivati corti come rosa».

ALLEGRI O CONTE – «Max non è solo un ottimo tecnico, è molto bravo a curare anche i rapporti personali. Mi ha insegnato molto e secondo me è cresciuto. Conte è un martello sul la-voro, ma anche lui, quando si lascia andare, è divertente. È uno molto concentrato sul lavoro. Sempre. È anche grazie a questo che ci ha fatto crescere. È stato parte fondamentale della famosa BBC, Conte ci ha insegnato un modo di difendere diverso rispetto a quello di una volta».

APPRODO A TORINO – «A Fabio Paratici devo fare una statua. È venuto di persona a vedere le partite a Wolfsburg, dove non c’è l’aeroporto, un’ora di macchina da Hannover. Una sera mi disse: “Oltre a venire a Wolfsburg noi, le 19 partite che hai giocato, le abbiamo viste tutte”. Ha cambiato la vita a me e io spero di essere stato utile alla squadra, in tutti questi anni straordinari».

EREDE – «Spero in Rugani e Romagnoli, all’estero bravo De Ligt, Romero ha grandi potenzialità, arriverà in un gruppo con giocatori che possono insegnare molto, sia Giorgio che Leo sono grandissimi difensori».

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