Bodo Glimt Juve, il retroscena dopo il triplice fischio
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Bodo Glimt Juve, il retroscena dopo il triplice fischio: tutta la squadra sotto il settore ospiti, quel gesto non è passato inosservato. Cosa è successo

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Bodo Glimt Juve, la squadra omaggia i tifosi giunti in Norvegia: maglie lanciate nel settore ospiti per ringraziare i 500 eroi sfidanti il gelo

La folle notte di Champions League all’Aspmyra Stadion non verrà ricordata solo per la rocambolesca vittoria per 3-2 maturata nel recupero grazie al gol di Jonathan David, o per la neve che ha reso epica la contesa. C’è un’immagine, arrivata subito dopo il triplice fischio finale, che fotografa meglio di ogni altra cosa lo spirito ritrovato della Vecchia Signora: l’abbraccio ideale tra la squadra e i suoi tifosi. In un contesto ambientale proibitivo, con temperature percepite vicine ai -8 gradi e un vento tagliente, circa 500 tifosi bianconeri hanno compiuto un vero e proprio atto di fede, seguendo la squadra fino a Bodo, oltre il Circolo Polare Artico, per sostenere i ragazzi di Luciano Spalletti in una gara da vincere a ogni costo.

Al termine della partita, nonostante la stanchezza e il freddo penetrante, tutta la Juve non è scappata negli spogliatoi per cercare riparo e calore. Il gruppo, compatto, si è diretto sotto il settore ospiti occupato dagli irriducibili sostenitori giunti dall’Italia e da ogni parte d’Europa. Lì, in un momento di grande comunione emotiva, i giocatori hanno compiuto un gesto di enorme significato: si sono tolti le magliette da gara, bagnate e ghiacciate, e le hanno lanciate verso gli spalti, regalandole ai presenti. Un segno di grande ringraziamento tangibile per chi ha macinato chilometri e sfidato il gelo pur di non lasciare sola la squadra in un momento delicato della stagione.

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Bodo Glimt Juve, il patto d’acciaio tra squadra e tifosi riparte dalla Norvegia

Questo gesto non è solo folclore, ma suggella quel “patto” di cui si parlava alla vigilia. Dopo i pareggi deludenti e il silenzio di Firenze, la squadra aveva bisogno di ritrovare la connessione con la sua gente. Vedere campioni come Dusan Vlahovic, i marcatori Openda e McKennie, e il trascinatore Kenan Yildiz spogliarsi delle loro divise per donarle ai tifosi è la dimostrazione che il gruppo ha recepito il messaggio di responsabilità lanciato da Spalletti.

Quei 500 eroi sugli spalti rappresentano la passione che non si spegne mai, e la squadra ha voluto onorarli nel modo più diretto possibile. In una serata in cui serviva “alzare il livello” e mostrare carattere, la Juventus ha vinto due volte: sul campo sintetico norvegese e nel cuore della sua tifoseria. Ripartire da questo legame, saldato nel ghiaccio di Bodo, sarà fondamentale per affrontare il prosieguo della stagione, a partire dalla rincorsa in campionato. La maglia bianconera, sudata e regalata, è il simbolo di una Juve che ha voglia di lottare unita.

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