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Braglia stronca il bianconero: «Se vuole andare via che vada, battere cassa è sintomo di non professionalità»

Braglia attacca il bianconero: la richiesta di aumento è sintomo di non professionalità, ha ancora 4 anni di contratto e deve prima dimostrare
La trattativa per il rinnovo di Kenan Yildiz continua a infiammare il dibattito in casa Juventus. Il caso, emerso negli ultimi giorni, vede una situazione di stallo totale tra la Vecchia Signora e l’entourage del giocatore: le parti sono “distantissime”, con il club che offre 4,5 milioni più bonus e il talento turco che chiede un ingaggio da top player (tra i 5 e i 6 milioni netti). A questa discussione si è aggiunto l’opinionista Simone Braglia, che, intervenendo su Tuttomercatoweb Radio, ha usato parole durissime nei confronti del giocatore.
Braglia si è unito al coro di chi, come Paolo De Paola, ritiene le richieste del numero 10 bianconero (utilizzato da Luciano Spalletti anche nel derby) totalmente premature, sottolineando la differenza tra “prospettive” e “rendimento” consolidato.
PRIMA DIMOSTRARE – «Che sia un talento è vero, ma prima dimostri e poi chieda 6 mln. Quanti campionati ha fatto ad alti livelli. Le prospettive ci sono…»
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Yildiz Juve, Braglia: “Atteggiamento non professionale”
L’attacco più frontale dell’opinionista, però, non riguarda solo le cifre, ma la tempistica della richiesta. Braglia ha ricordato che Kenan Yildiz ha un contratto in essere con la Juventus (recentemente prolungato fino al 2029) e che, con quattro anni ancora davanti, “battere cassa” in questo modo è un segnale di scarsa serietà.
NON PROFESSIONALE – «…poi se vuole andare via, vada. Con un contratto di 4 anni ancora, che batti cassa è sintomo di non professionalità.»
Le parole di Braglia sono nette e definiscono l’atteggiamento del giocatore (o del suo entourage) come un “sintomo di non professionalità”. Una critica pesante che si aggiunge a un clima già teso. Se da un lato Luciano Spalletti ha ribadito la centralità tecnica di Yildiz nel suo progetto (provando anche il 4-3-3 per esaltarlo), dall’altro la dirigenza guidata da Damien Comolli deve fare i conti con una richiesta economica che non rientra nei nuovi parametri di sostenibilità.
Mentre Walter Sabatini si era detto sicuro (“La Juve non perde i suoi talenti”), Braglia e Paganini (che teme un “caso Kvaratskhelia”) sono di avviso opposto. Il rischio che i top club (Chelsea, PSG, Barcellona) possano approfittare di questa frattura è concreto, anche se la Juventus, forte di un contratto lungo, non ha intenzione di cedere al ricatto. La Vecchia Signora si trova a gestire la prima, vera grana della gestione Spalletti: il talento cristallino di Yildiz contro le sue pretese da star.
