Hanno Detto
Buffon chiarisce: «Non mi sembra di aver mai visto John Elkann mettere la Juventus in vendita. Il tifoso deve riconoscersi attraverso la famiglia Agnelli»

Buffon, leggenda della Juventus, ha commentato così le ultime notizie relative ad Exor Tether e alla vendita del club bianconero
In un periodo in cui le voci sul futuro assetto societario della Juventus si rincorrono freneticamente, a prendere la parola è una delle figure più autorevoli della storia bianconera. Gianluigi Buffon è intervenuto a margine della manifestazione politica Atreju, organizzata da Fratelli d’Italia.
Intercettato dai media presenti, l’ex numero uno ha voluto fare chiarezza sulle recenti indiscrezioni che vorrebbero il club al centro di una trattativa di vendita, con particolare riferimento all’offerta presentata da Tether (colosso delle criptovalute) e rifiutata da Exor.
La difesa della proprietà: “102 anni di storia”
Buffon si è schierato apertamente al fianco della famiglia Agnelli-Elkann, spegnendo sul nascere le speculazioni su un possibile disimpegno. “Non mi sembra di aver mai visto che John Elkann o la famiglia Agnelli abbiano messo la Juventus in vendita, e questa è la cosa principale“, ha tuonato l’ex capitano.
Per Buffon, il legame tra la dinastia torinese e la “Vecchia Signora” è un valore imprescindibile che va oltre i risultati del campo o le difficoltà momentanee. “Quella della Juventus è una storia di 102 anni, una storia vincente, che anche nei momenti di difficoltà resta un punto di riferimento“. Il messaggio ai supporter è chiaro: “Il tifoso deve essere orgoglioso e sentirsi felice di essere riconoscibile attraverso la famiglia Agnelli“. Una dichiarazione che rafforza la posizione di John Elkann (AD di Exor), confermando la volontà della proprietà di proseguire al timone.
Serie A in chiaro: un’ipotesi per il futuro?
Buffon non si è sottratto nemmeno a una domanda sul delicato tema dei diritti TV e sulla possibilità di trasmettere alcune partite di Serie A in chiaro, un argomento caldo per rilanciare l’appeal del campionato.
Pur mantenendo la cautela istituzionale (“Sono valutazioni che non devo fare io“), l’ex portiere ha mostrato apertura verso l’innovazione: “In questi ultimi anni si sta cercando di trovare i maggiori introiti, sondando tutte le aree possibili: magari potrebbe essere anche un’idea“. Un’apertura significativa da parte di chi, dopo aver scritto la storia in campo, osserva ora il calcio da una prospettiva dirigenziale e globale.
