Cabal da incubo: in poco rischia di compromettere tutto
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Cabal da incubo: in pochi minuti rischia di compromettere la missione Juve a Bodo. Paga frenesia e inesperienza, bocciatura pesante

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Cabal da incubo, la Gazzetta dello Sport lo giudica il peggiore in campo contro il Bodo Glimt: il suo fallo da rigore è frutto di frenesia e inesperienza

La folle notte di Bodo ha regalato alla Juventus tre punti vitali per il cammino in Champions League, ma non tutti i protagonisti bianconeri sono usciti dall’Aspmyra Stadion con il sorriso. Se l’attacco ha festeggiato con i gol di Loïs OpendaWeston McKennie e Jonathan David, la difesa ha mostrato crepe preoccupanti, e il dito è puntato soprattutto contro chi è subentrato per dare solidità e ha finito per creare il caos. Juan Cabal, tornato in campo per uno spezzone anche in Europa dopo il lungo infortunio, è stato il protagonista in negativo del finale di gara.

Il difensore colombiano, inserito da Luciano Spalletti nel secondo tempo per puntellare la retroguardia in un momento di sofferenza e proteggere il vantaggio, ha vissuto minuti da incubo. La sua prestazione è stata sanzionata con un’insufficienza grave dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Il quotidiano non ha usato mezzi termini, assegnandogli un 5 in pagella ed etichettandolo come il peggiore in assoluto tra i bianconeri scesi in campo in Norvegia.

L’episodio chiave è avvenuto all’84’ minuto: Cabal, in ritardo e fuori tempo, è intervenuto in maniera scomposta su Auklend, causando il calcio di rigore che ha permesso al Bodo Glimt di trovare il momentaneo 2-2. Un errore che poteva trasformare una vittoria epica in una beffa atroce.

CABAL 5 – Il peggiore in campo. Pochi minuti ma un’enorme indecisione che rischia di compromettere la missione bianconera della ripresa: manda sul dischetto i gialli di casa quando non avrebbe dovuto farlo. Paga la troppa frenesia, paga l’inesperienza

Cabal, l’inesperienza pesa: Spalletti deve lavorare sulla testa

L’analisi della “Rosea” è impietosa ma lucida: l’errore del colombiano non è tecnico, ma mentale. Il giocatore ha pagato la troppa frenesia di voler intervenire a tutti i costi, tradendo una mancanza di lucidità dovuta all’inesperienza a certi livelli e, probabilmente, alla scarsa abitudine al ritmo partita dopo lo stop di oltre un mese.

Luciano Spalletti, che lo aspetta per completare il passaggio alla difesa a quattro, dovrà ora lavorare psicologicamente sul ragazzo. La Vecchia Signora ha bisogno del miglior Cabal per affrontare il tour de force di dicembre, ma prestazioni del genere rischiano di minare la fiducia del giocatore proprio nel momento del rientro. Il rigore causato è un campanello d’allarme: in Champions League, certi dettagli si pagano a caro prezzo, e solo il gol di David al 91′ ha evitato che l’errore di Cabal diventasse imperdonabile.

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