Cabrini avverte la Juventus: «Giocare a Napoli è diverso»
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Cabrini avverte la Juventus: «Giocare a Napoli è una trasferta diversa, quello stadio può darti pressione». Poi parla anche dell’Italia

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Cabrini analizza la sfida: lo stadio può essere un’arma a doppio taglio, poi il paragone tra McTominay e Tardelli e la crisi del calcio italiano

L’avvicinamento al big match di domenica sera si arricchisce del parere di chi ha vissuto in prima persona le grandi sfide del passato tra queste due squadre. Antonio Cabrini, leggendario terzino della Juventus e della Nazionale, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione “Radiogoal”. L’ex campione del mondo ha offerto una panoramica che parte dalla crisi del movimento calcistico nazionale per arrivare al cuore della sfida del ‘Maradona’, analizzando l’impatto ambientale e i protagonisti in campo.

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Cabrini ha esordito con un’analisi amara sullo stato di salute del calcio italiano, reduce dalla mancata qualificazione diretta al Mondiale e atteso dai playoff.

CRISI DEL CALCIO – «Periodo molto difficile il nostro calcio. Tre generazioni di nostri ragazzini non hanno visto un mondiale con l’Italia partecipante, speriamo di qualificarci attraverso i play-off».

Successivamente, il focus si è spostato sulla partita di domenica. Cabrini ha spiegato le insidie uniche che riserva la trasferta a Napoli, sottolineando come lo stadio possa essere un fattore determinante in due sensi opposti.

IL FATTORE MARADONA – «Giocare a Napoli è una trasferta diversa, si può subire la pressione del Maradona o eventualmente reagire con forza e personalità. Quello è uno stadio che può sia caricarti che eventualmente darti pressione. Certo quando venivamo lì e c’era Maradona era tutto più complicato al di là del pubblico».

Infine, una domanda suggestiva su uno dei nuovi protagonisti del centrocampo azzurro, Scott McTominay, accostato per caratteristiche a un’icona bianconera come Marco Tardelli. Cabrini ha risposto con prudenza, riconoscendo il valore dello scozzese ma rimandando il giudizio definitivo.

IL PARAGONE CON TARDELLI – «McTominay come Tardelli? Fare paragoni dopo trent’anni non è facile, ma lo scozzese è un elemento importante e sta facendo molto bene, ma vediamo fino alla fine del campionato come si comporta».

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