Calciomercato, la FIFA rivoluziona tutto dopo il caso Diarra
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Calciomercato, la FIFA rivoluziona tutto! Quel caso ha cambiato tutto, ecco cosa è stato deciso

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Calciomercato, la FIFA rivoluziona tutto! Cosa è stato deciso dopo il caso Diarra, i cambiamenti per il calcio mondiale

È l’alba di una nuova era per il calcio globale. A Bruxelles si è consumato un passaggio fondamentale per il futuro delle trattative: le principali istituzioni del calcio europeo — UEFA, leghe, club e il sindacato dei calciatori FIFPro — hanno siglato una risoluzione unitaria per riscrivere le regole del Calciomercato. Nel quadro del Comitato per il Dialogo Sociale dell’UE, il Vecchio Continente, che muove quasi il 90% del giro d’affari mondiale, ha deciso di dettare i principi fondanti della futura normativa FIFA.

L’effetto Diarra: la sentenza che ha cambiato tutto

La spinta decisiva verso il cambiamento arriva dal cosiddetto “caso Diarra”. La recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul contenzioso riguardante Lassana Diarra (ex centrocampista di Real Madrid e PSG) ha dichiarato illegali alcuni capisaldi del regolamento FIFA sui trasferimenti, in particolare le norme sulla risoluzione dei contratti senza giusta causa.

Quella pronuncia ha costretto la Federazione internazionale a correre ai ripari con misure provvisorie, ma l’Europa ha scelto di trasformare la crisi giuridica in un’opportunità per costruire un sistema più solido e conforme al diritto comunitario.

Stabilità contrattuale: basta algoritmi, sì alle clausole chiare

Il cuore della riforma è la stabilità contrattuale. Il documento approvato a Bruxelles cerca un difficile equilibrio: tutelare i club, che devono poter pianificare investimenti e cicli sportivi, e garantire ai calciatori libertà e trasparenza.

Viene confermata la validità del “periodo protetto” (i primi anni di contratto in cui non si può rescindere senza conseguenze sportive) e l’applicazione di sanzioni proporzionate. La grande novità è la spinta verso l’introduzione di clausole di indennizzo predeterminate per evitare contenziosi infiniti, mentre si frena decisamente sull’uso di complessi algoritmi matematici per calcolare i risarcimenti.

Più soldi ai club formatori e giustizia veloce

L’altro pilastro è la redistribuzione della ricchezza. I premi di formazione e i meccanismi di solidarietà, fermi a parametri di vent’anni fa, verranno aggiornati per premiare davvero chi cresce i giovani talenti, con procedure più snelle e massima tutela per i minorenni.

Infine, la riforma della giustizia sportiva: si punta su Camere Nazionali di Risoluzione delle Controversie più rapide, indipendenti e paritetiche. La rotta è tracciata: l’Europa ha scritto le regole, ora tocca alla FIFA recepirle per evitare il caos normativo.

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