Capello: «Non mi hanno mai chiamato a Coverciano. Forse pensano che non sappia tenere una lezione»
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Capello: «Non mi hanno mai chiamato a Coverciano. Forse pensano che non sappia tenere una lezione»

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Capello: «Non mi hanno mai chiamato a Coverciano. Forse pensano che non sappia tenere una lezione». Le dichiarazioni del tecnico

Fabio Capello, ex allenatore della Juventus, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.

ARABIA SAUDITA – «Mah, è un’alluvione che sta ribaltando tutto, sotto tutti gli aspetti. Bisogna trovare degli argini, non so quali. Certo, finché mettono in gioco quelle disponibilità finanziarie, per i giocatori è difficile dire di no. Non bisogna fare retorica. Il problema del calciatore è che dietro l’angolo c’è l’infortunio che all’improvviso ti può accorciare la carriera o farla finire. E poi è un lavoro che ha un ciclo, finisce quando hai 35 anni. Quindi è comprensibile che i giocatori cerchino di guadagnare il più possibile quando sono nel pieno delle loro capacità. Il problema ora è del calcio europeo, perché stanno andando via giocatori importanti».

MANCINI – «Penso una cosa semplice: doveva dare le dimissioni quando ha registrato una divisione su scelte importanti. Se a me, che ho avuto come secondo tutta la vita Italo Galbiati, mi avessero detto che lo sostituivano, me ne sarei andato subito. Semplice. Spalletti ora ha fatto una scelta coraggiosa, non c’è molto tempo. Il nostro campionato è iniziato una settimana dopo gli altri. Non capisco proprio perché. Spagna e Italia hanno lo stesso clima, allora perché noi, avendo ai primi di settembre due partite decisive della nazionale, dobbiamo fare una settimana in più di ferie?».

CALCIO ITALIANO – «Noi abbiamo vissuto un tempo in cui tutti i migliori giocatori del mondo venivano in Italia. E se tu ti alleni con uno forte, impari di più, sei più stimolato, cresci. Dal top impari, ma ora? Si impara da quelli bravi, ma solo se hai voglia di imparare… Ho avuto la fortuna di allenare Totti, Del Piero, Baggio. Tre numeri dieci di enorme talento, che non avevano paura di imparare».

MAI CHIAMATO ALLA SCUOLA DI COVERCIANO – «Mai. Il perché bisogna chiederlo a loro. Evidentemente pensano che non abbia un’esperienza sufficiente, che non sia in grado di tenere una lezione».

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