Hanno Detto
Calciopoli Juve, Moggi: «La chiavetta, Moratti, Berlusconi, vi dico tutto»
Moggi e la chiavetta su Calciopoli: «Di 170mila intercettazioni solo 25 riguardavano la Juve». Rivelazione dell’ex dirigente
Luciano Moggi è stato sentito da Report nella nuova inchiesta su Calciopoli. L’ex dirigente della Juve ha parlato anche dalla famosa chiavetta consegnata anche ad Andrea Agnelli.
CHIAVETTA – «Io qui ho portato le voci di chi è intercettato e quello che dicono. Di 170 mila intercettazioni solo 25 riguardavano la Juventus».
MORATTI-TAVAROLI – «Quando si sono trovati loro due con Facchetti, Moratti ha detto “Moggi lasciamolo da parte”. Facchetti ha insistito per dare i numeri miei a Tavaroli».
BERLUSCONI – «Mi disse che ero intercettato, però non c’era niente di penale e il problema non si pone mi disse».
NON VOLEVANO LIPPI E GLI JUVENTINI – «Questo successe prima del Mondiale. Non volevano né Lippi, né Cannavaro né Buffon. Poi ho fatto la mia parte, ho parlato con loro. E questi sono andati a difendere l’Italia nel migliore dei modi».
COMPLOTTO INTERNO – «Questo non lo so. So che il difensore della Juve, l’avvocato Zaccone, è andato al processo a chiedere la Serie B con penalizzazione».
PRESSIONI – «Non ho mai minacciato nessuno, né avevo ruoli. Io ero un dirigente pagato, volevo essere rispettato. Gli artigli per me erano la squadra».
SIM – «Le ho date a Bergamo. Parlando di cose di calcio e non solo, avevo detto che c’era un sistema, quello delle sim non conosciute, svizzere. Bergamo me ne chiese una e gliela detti».
ANIMA NERA DEL CALCIO – «Fa sentire male. C’era un’insieme a voler cambiare la gestione della Juve e chi voleva non far più vincere la Juve. Ma non sul campo perché non erano capaci».