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Chiellini Juve, svelato il possibile ruolo del dirigente bianconero che non sarà nel board del club: sarà una sorta di “ministro degli Esteri”. I dettagli

Chiellini Juve, svelato il possibile ruolo del dirigente bianconero: tutti i dettagli sul futuro dell’ex difensore
Una mossa a sorpresa, una scelta strategica che proietta la Juventus al centro della politica del calcio italiano. Contrariamente alle attese, Giorgio Chiellini non farà parte del nuovo Consiglio di Amministrazione del club. Come svelato da La Gazzetta dello Sport, il suo futuro non sarà nel board bianconero, ma nel cuore del sistema: l’ex capitano, infatti, è il candidato designato per un prestigioso ruolo in FIGC.
Il prossimo 3 novembre, salvo colpi di scena, Chiellini verrà votato dalla Lega per entrare in Consiglio Federale. Una mossa che lo trasforma di fatto nel “ministro degli Esteri” della Continassa, un uomo con il compito di rappresentare e tutelare gli interessi del club all’interno delle istituzioni che governano il calcio italiano.
La decisione di non inserirlo nel CdA, come spiega il quotidiano, è stata ponderata. Un ruolo nel consiglio lo avrebbe caricato di troppe responsabilità, in un’agenda già fittissima di impegni. La sua nuova posizione, invece, è vista come ancora più strategica per il futuro del club.
Chiellini Juve: un doppio ruolo strategico, tra Continassa e politica sportiva
Il suo nuovo incarico in Federcalcio, infatti, si andrà ad aggiungere a quello che già ricopre a livello europeo. Chiellini è già membro del Comitato per le Competizioni per Club UEFA in rappresentanza dell’EFC (l’ex ECA), un ruolo che gli conferisce un peso specifico notevole anche a Nyon.
Il suo percorso è dunque chiaro: mentre Damien Comolli assumerà i pieni poteri come nuovo amministratore delegato per la gestione interna, l’ex capitano sarà il volto e la voce della Juventus all’esterno, un ambasciatore con il compito di tessere relazioni e di incidere sulle decisioni che contano.
Pur non entrando nel CdA, Chiellini manterrà ovviamente il suo ruolo operativo di Director of Football Strategy all’interno della Juve. Un doppio binario, tra campo e politica, che lo consacra come una delle figure più influenti del nuovo corso bianconero e dell’intero calcio italiano.
