Chiesa, per che motivo ha detto no alla chiamata dell'Italia
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Chiesa, spunta il retroscena a sorpresa: per quale motivo ha detto no alla convocazione dell’Italia. Cosa è successo all’ex Juve

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Chiesa, retroscena che non ti aspetti: perché ha detto no alla convocazione dell’Italia. Cosa è accaduto all’ex Juve

Un’assenza che fa rumore, un rifiuto che affonda le radici in un malessere non fisico, ma mentale. L’Italia si prepara ad affrontare il doppio impegno decisivo per le qualificazioni ai Mondiali 2026 contro Moldavia e Norvegia, ma dovrà farlo senza uno dei suoi talenti più cristallini. Federico Chiesa, ex stella della Juventus oggi in forza al Liverpool, ha declinato la convocazione del Commissario Tecnico Gennaro Gattuso.

I motivi del rifiuto: “Non mi sento un leader”

Dietro la mancata risposta alla chiamata azzurra non ci sono infortuni o ricadute. Come riportato da La Repubblica, le condizioni fisiche dell’esterno offensivo classe 1997 sarebbero ormai buone e idonee per giocare. Il motivo del “gran rifiuto” è di natura psicologica.

Chiesa, infatti, avrebbe comunicato al CT di non sentirsi ancora pronto mentalmente per tornare a vestire la maglia della Nazionale. Il giocatore non percepisce di avere, in questo momento, le risorse interiori necessarie per assumere quel ruolo da leader, sia in campo che nello spogliatoio, che l’ambiente e lo staff tecnico si aspetterebbero da lui.

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La preoccupazione di Gattuso

Non si tratta di un fulmine a ciel sereno per Gennaro Gattuso. Il tecnico calabrese, alla guida degli Azzurri, era già stato avvisato della situazione: la volontà del giocatore gli era stata comunicata già due volte tra settembre e ottobre.

Il CT ha scelto la via del rispetto e della tutela del calciatore, accettando la sua decisione senza forzare la mano. Tuttavia, filtra una comprensibile preoccupazione. Gattuso è consapevole di dover rinunciare continuativamente a quello che, per talento ed esperienza internazionale, sarebbe un potenziale titolare inamovibile nello scacchiere dell’Italia. La Nazionale perde una freccia fondamentale, ma la priorità, al momento, resta il recupero della serenità dell’uomo prima ancora che dell’atleta.

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