Comolli sulla Juve in Europa: «Prima pensiamo all'Italia»
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Comolli sulla Juventus competitiva in Europa: «Difficile vincere la Champions dinanzi a società da oltre 700/800 milioni di ricavi…Prima pensiamo a prevalere in Italia»

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Comolli ha parlato così di quando la Juventus tornerà competitiva in Europa. Queste le parole del nuovo amministratore delegato bianconero

Realismo economico, ambizione visionaria e una scaletta di priorità ben definita. Damien Comolli, neo-Amministratore Delegato della Juventus, ha le idee chiare su come riportare il club bianconero ai vertici del calcio europeo. Nel suo manifesto programmatico, il dirigente francese ha affrontato il tema spinoso della competitività in Champions League, tracciando una linea che si distanzia dalla pura corsa agli armamenti finanziari.

COMPETITIVI IN EUROPA – «C’è un approccio pessimistico e ottimistico. In Champions è difficile sulla carta vincere per società che hanno ricavi inferiori a 700/800 milioni… Il nostro approccio positivo/ottimista è la visione del club, non concentrato solo sul denaro. Non si parla solo di denaro. Dal 2012 ci stiamo concentrando su questo. Ci sono società con ricavi simili ai nostri e vincono: è fattibile nel tempo, prima è meglio è. Prima di iniziare a correre però bisogna iniziare a camminare. Prima dell’Europa dobbiamo pensare a prevalere in Italia».

QUI: Comolli svela: «Ho un’ossessione per la vittoria e alla Juventus è ancora più forte. Ecco l’obiettivo di Elkann e cosa cambia col mio ruolo di AD. Abbiamo un accordo con Vlahovic, mentre sul nuovo ds e il mercato di gennaio…»

Il muro dei 700 milioni: l’approccio “pessimistico”

Comolli non nega la realtà dei fatti. Il calcio moderno ha creato un solco economico profondo tra le superpotenze e il resto d’Europa. «C’è un approccio pessimistico», ha ammesso il CEO, analizzando i numeri freddi del business. «Sulla carta, in Champions League è difficile vincere per società che hanno ricavi inferiori a 700/800 milioni». Una soglia finanziaria che, al momento, la Juve (reduce da un bilancio in rosso e con l’obiettivo del break-even nel 2027) guarda dal basso.

La visione oltre il denaro: il modello “ottimista”

Tuttavia, la Vecchia Signora non ha intenzione di alzare bandiera bianca. La ricetta di Comolli è quella della competenza e della programmazione. «Il nostro approccio ottimista è la visione del club, non concentrato solo sul denaro. Non si parla solo di denaro», ha spiegato il dirigente.

L’obiettivo è replicare quei modelli virtuosi che hanno dimostrato come si possa trionfare anche senza fatturati da record. «Ci sono società con ricavi simili ai nostri e vincono: è fattibile nel tempo, prima è meglio è». Una sfida che chiama in causa l’abilità dello scouting e la valorizzazione della rosa, affidata ora alle mani esperte di Luciano Spalletti.

La road map: “Prima camminare, poi correre”

Ma per arrivare in cima all’Europa, bisogna prima ricostruire le fondamenta in casa. Comolli ha dettato la priorità assoluta, spegnendo voli pindarici prematuri: «Prima di iniziare a correre bisogna iniziare a camminare». Il messaggio per la squadra e per l’ambiente è inequivocabile: «Prima dell’Europa dobbiamo pensare a prevalere in Italia».

La Juve deve tornare a essere la regina della Serie A. Solo riconquistando la supremazia nazionale, persa negli ultimi anni, si potrà costruire la credibilità e la forza necessaria per sfidare le corazzate europee. Il piano di Comolli è chiaro: sostenibilità, visione e dominio domestico come trampolino per la Champions.

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