Hanno Detto
Condò: «Nazionale italiana a parte la Norvegia non ha affrontato ‘nessuno’. Con la Moldavia due miseri ‘golletti’»

Condò: «Nazionale italiana a parte la Norvegia non ha affrontato ‘nessuno’. Con la Moldavia due miseri ‘golletti’». L’analisi del giornalista
L’Italia si avvicina all’ultimo appuntamento del girone con la consapevolezza di un destino ormai segnato. Dalle colonne del Corriere della Sera, la penna autorevole di Paolo Condò non lascia spazio a illusioni o calcoli matematici dell’ultimo minuto: il verdetto sulla qualificazione diretta è stato emesso mesi fa, lontano da San Siro.
Qualificazioni Mondiali 2026 Europa: calendario, risultati, classifiche
L’analisi del giornalista è spietata nel rintracciare l’origine della condanna azzurra agli spareggi. Non è questione di oggi, ma di un percorso compromesso nello scontro diretto in terra scandinava e dall’incapacità di tenere il passo realizzativo degli avversari. «Era già finito tutto a Oslo, la nostra prima sconfitta, prima e definitiva perché in nessun universo parallelo avremmo potuto mai segnare i gol della Norvegia: o si facevano quattro punti negli scontri diretti, o eravamo condannati agli spareggi fin da giugno come poi è stato. Domenica contro la Norvegia una vittoria sarebbe fondamentale per l’autostima, perché fin qui, con tutto il rispetto, non abbiamo affrontato nessuno, e ai playoff invece qualcuno (di buono) inevitabilmente verrà».
La vittoria di San Siro, dunque, servirà solo per il morale, per prepararsi mentalmente alle sfide da “dentro o fuori” di marzo. Ma a preoccupare Condò è lo stato di salute attuale della squadra. Il successo stiracchiato contro la Moldavia, arrivato solo nel finale, è il sintomo di una patologia più grave che affligge tutto il movimento calcistico nostrano: la sterilità offensiva. «La malattia del gol che repentinamente il calcio italiano si estende anche alla Nazionale di Rino Gattuso. Chisinau è stata invece una tappa regressiva, risolta da due miseri golletti che fotografano in modo plastico la reale differenza fra la Norvegia, che alla Moldova ha segnato un totale di 16 reti, e noi che gliene abbiamo dati appena 4».
Il confronto numerico è impietoso: dove la Norvegia ha banchettato con goleade tennistiche, l’Italia ha faticato tremendamente. Una tappa regressiva, come la definisce Condò, che accende un enorme campanello d’allarme in vista dei playoff, dove segnare non sarà più un optional ma l’unica via per evitare un’altra apocalisse sportiva.
