Conferenza stampa Fabregas post Como Juve: le dichiarazioni
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Conferenza stampa Fabregas post Como Juve: «Vincere contro la Juventus con questa mentalità è un punto d’orgoglio. Tudor dice che io scelgo tutti i giocatori ma…»

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Conferenza stampa Fabregas post Como Juve: le sue dichiarazioni dopo il match della 7ª giornata di Serie A 2025/26

(inviato allo Stadio Sinigaglia) Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha parlato in conferenza stampa dopo il match contro la Juve della 7ª giornata di Serie A 2025/26. LA CRONACA DI COMO JUVE


VITTORIA ANCHE CON LE ASSENZE – «Soddisfazione generale, non solo per il risultato che è molto importante ma non è l’unica cosa. Dobbiamo continuare a costruire idea di gioco, coraggio e il risultato poi viene da solo. L’idea non cambia, anche se oggi non avevamo esterni… Dovevamo adattarci, prepararci in una maniera diversa e i ragazzi che sono entrati hanno fatto molto bene. Alberto Moreno non giocava da 6 partite, Diego Carlos, Perrone ha intelligenza pura. Tatticamente abbiamo preparato bene la partita, abbiamo fatto quadrato. Nel primo tempo siamo mancati un po’ nell’azione finale per chiuderla, ed è una cosa che ci è sempre mancata. Stiamo provando ad allenarlo questo. La Juventus va tanto fuori, prova sempre a fare il triangolo fuori, non dovevamo dar loro superiorità. Yildiz, Conceicao e David sono incredibili, anche quando gli stai addosso ti creano qualcosa. Vogliamo portare quella mentalità per vincere le partite».

COSA HA DETTO ALLA SQUADRA DOPO LA PARTITA – «Oggi abbiamo fatto una riunione, preparazione gara, e ho fatto una domanda: ‘Chi è vincente nella vita?’. Il coraggio non deve mai mancare, poi dobbiamo crederci fino alla fine. Se avete tutti la stessa mentalità troverete la formula per vincere. Questi ragazzi han fatto 4 partite di fila senza tifosi, finalmente oggi siamo stati tutti uniti. Vincere con la Juve con questa mentalità è un punto d’orgoglio. Ma ora è già finita, si mette da parte e si pensa alla prossima».

CONTENTO DI AVER VINTO DAVANTI A WENGER – «Assolutamente. Qualche settimana fa mi ha chiamato dicendomi che ci sarebbe stata la possibilità di venire. Peccato che non mi ha visto in panchina, abbiamo parlato dopo la partita… È un onore. A 16 anni han creduto in me e questo stimolo me lo porto dietro da sempre».

TANTE ASSENZE – «Nel nostro mondo non ci sono alibi. Non mi piace questo, anche se andiamo con la Primavera dobbiamo avere identità e poi possiamo vincere o perdere. Stiamo parlando di una squadra che mercoledì va a giocare in Champions al Bernabeu… Mister Tudor allena un grande club, con una grande storia, ha detto che prendo io tutti i giocatori ma non gliel’hanno spiegata bene le cose forse… Lui è un grande allenatore e allena grandi giocatori. Tudor deve sempre vincere con la Juventus, noi no, siamo un’altra storia».

DIAO – «Non ha fatto un allenamento con noi, era una cosa molto forzata. Averlo in panchina era importante, è stato un errore farlo giocare 5 minuti, non mi è piaciuto».

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