Conferenza Miretti: «Un orgoglio essere qui. PSG impressionante»
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Conferenza stampa Miretti: «Un orgoglio essere alla Juve. PSG impressionante»

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Conferenza stampa Miretti Juve: le parole del centrocampista classe 2003, rimasto nella rosa di Allegri in questa stagione

(inviato all’Allianz Stadium) La Juve ha confermato in rosa Fabio Miretti, Nicolò Fagioli e Matias Soulé in questa stagione, dando così piena valorizzazione al progetto giovani.

Nella giornata di giovedì 8 settembre, alle 14.30, Fabio Miretti interviene in conferenza stampa all’Allianz Stadium per parlare davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


IL PERCORSO – «Sono arrivato alla Juve quando ero bambino, a 8 anni. Ho fatto tutto il percorso nel settore giovanile. Nelle ultime 2 stagioni sono passato dall’Under 19 all’Under 23, mentre dall’anno scorso ho fatto qualche presenza in prima squadra fino ad arrivare a quest’estate in cui sono arrivato poco dopo il ritiro e mi sono aggiunto a loro. Adesso sono stabile all’interno della prima squadra».

SCEGLIERE LA JUVE – «Avevo 8 anni, tifavo Juve, venire qui non è stato difficile. C’era l’interesse del Toro, poi è arrivata la Juve. Oltre ad essere un grande tifoso, il servizio navetta che metteva a disposizione la società per passare a prendere me e altri ragazzi era una comodità per tutti, io e la mia famiglia abbiamo scelto la Juve rispetto al Torino».

TRASMETTERE AI NUOVI – «Essere cresciuti nel settore giovanile ci fa arrivare in prima squadra pronti. Sappiamo l’importanza di cosa vuol dire vestire questa maglia, cosa ci chiede la società. I nostri doveri verso la società. È una questione di identità che ci portiamo dentro da tanti anni. All’interno di un contesto come la prima squadra, parlo per me, il mio compito è imparare dai giocatori più esperti. Non quello di trasmettere valori che sanno già. Quello che faccio io è solo imparare».

SALTO IN PRIMA SQUADRA – «La cosa più difficile che ho dovuto affrontare lo scorso anno è stato l’adattamento sia fisico, dal punto di vista della forza, della velocità, della tecnica. I livelli sono diversi da Under 19, Under 23 e prima squadra. L’aspetto psicologico mi ha messo in difficoltà anche: il doversi abituare ad allenamenti, partite dell’Under 23 a quelli in prima squadra. Quando ho iniziato a giocare a calcio il mio idolo era Nedved, poi man mano che crescevo ho cambiato ruolo e ora il mio punto di riferimento è De Bruyne».

PRIMO GIORNO IN PRIMA SQUADRA – «Essere qui per me, che ho fatto tutto il percorso nel settore giovanile è un sogno. Con gli anni però è diventato un obiettivo, raggiungerlo è un motivo d’orgoglio. A volte non ti accorgi della fortuna che hai, lo sottovaluti. Ma quando ti fermi a pensare ti senti orgoglioso di tutti i sacrifici fatti. Essere qua è un orgoglio. Per la questione del prestito non so, sono rimasto qui quindi le mie forze e il mio pensiero sono concentrato alla Juve. Sono felice quindi di essere qua».

COSA LO HA IMPRESSIONATO DEL PSG – «La velocità e la qualità con cui eseguivano ogni movimento. Dallo smarcamento, al passaggio, alla velocità di passaggio. Tutto quello che facevano lo facevano al massimo con qualità. Questa è la cosa che mi è rimasta più impressa».

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