Connect with us

Hanno Detto

Conferenza stampa Spalletti pre Fiorentina Juve: «Mi aspetto che si faccia vedere che siamo gente da Juventus. Yildiz è quello della fucilata nella notte, sul passaggio alla difesa a 4…»

Published

on

Conferenza stampa Spalletti pre Fiorentina Juve: le sue dichiarazioni alla vigilia del match della 12ª giornata di Serie A 2025/26

(inviato all’Allianz Stadium) – Archiviata la sosta, si riparte. Dove eravamo rimasti? Una Juve reduce da quattro risultati utili consecutivi tra campionato e Champions, rinfrescata dalla cura Spalletti ma con l’amaro in bocca per lo 0-0 del derby della Mole nell’ultima giornata col Torino.

Nel giorno di vigilia, venerdì 21 novembre, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alle 12.00 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


COME HA RITROVATO I NAZIONALI E COME E’ ANDATA LA SOSTA – «Abbiamo lavorato, non avevo molti calciatori a disposizione ma con chi avevo abbiamo approfondito delle cose importanti. Ieri negli allenamenti con tutto il gruppo ho visto qualcosa di nuovo, han fatto attenzione a quello che si diceva. Bella questa disponibilità dei calciatori. Qui sono super organizzati: vanno a raccattare i calciatori negli spogliatoi e te li consegnano a domicilio, meglio di così non si può chiedere. Nonostante qualcuno avesse anche 10 ore di volo, ieri ci è voluto essere e ha fatto allenamento. Dovevamo stare attenti alla somma delle partite in Nazionali, qualcuno ha fatto differenziato ma oggi abbiamo tutti a disposizione».

SERVE PAZIENZA DAGLI ATTACCANTI – «Si fa sempre riferimento ai numeri. Anche se sono importanti, il lavoro vero è trovare una stabilità nostra dove poggiare la nostra forza. Non correggere questa o quella cosa ma trovare qualcosa che venga riconosciuto dai giocatori e ci ponga al di sopra di questa linea. Un po’ quello che ho detto a loro ultimamente: sono in linea con quello che pensavo precedentemente di loro, avendoli conosciuti e visti, sono contento di aver trovato quello che speravo. Abbiamo tante cose, importanti. Quello che per il momento è l’attenzione che ci dobbiamo porre è riconoscere questi momenti, queste cose che abbiamo, saperle riconoscere e metterle in pratica nei momenti corretti e giusti. Noi abbiamo quasi tutto».

QUALI MIGLIORAMENTI VUOL VEDERE – «Noi abbiamo delle qualità e ci dobbiamo basare su quelle qualità, le dobbiamo sapere. Non ci dobbiamo lasciar travolgere da quelli che sono alcuni periodi che si attraversa, che non siamo quelli lì ma possiamo essere differenti, i dubbi di avere alcune qualità perché i numeri dicono quello. Cosa usare in partita, quando usare quelle qualità. È sempre un lavoro di comportamento di blocco squadra. In questo momento della partita la squadra cosa deve fare? Dove deve andare? Come comportarsi? Questa è la cosa più difficile ma si lavora soprattutto su questo».

KOOPMEINERS REGISTA IN UN CENTROCAMPO A 3 – «Non è il ruolo che cambia il grande calciatore. Il grande calciatore porta sempre il suo stile di gioco da qualsiasi parte lo metti, ma lui fa vedere che conosce anche quella situazione. Un calciatore moderno si adatta al calcio e alla partita. Dobbiamo capire dove sfruttare le sue qualità. In queste 3 partite ha fatto vedere le sue qualità, ma se faccio un passo indietro è stato bravo anche in una zona di campo dove credevo avesse più difficoltà. Lui è meglio se la vede la linea dei difensori davanti, sa andare ad imbucare. Son contento che abbia risposto in questa maniera qui, non era scontato tirasse fuori questa personalità. Dà un contributo anche dal punto di vista di esperienza e personalità alla squadra. Noi abbiamo recuperato difensori forti, parlo di Kelly e Cabal, per cui ci può essere la possibilità di vederlo a centrocampo, perché no?».

TORNARE A FIRENZE E CHE FIORENTINA SI ASPETTA – «Ci sono già stato io a Firenze, la conosco bene. Il mio passato di vita ne ho consumato moltissimo lì. Accetterò qualsiasi situazione mi troverò davanti perché ci son già stato ma entrerò in campo da allenatore della Juventus. Accetterò tutto. Per l’amore per questo sport, dobbiamo dare il meglio di noi stessi e non il peggio, però andrò dentro con la ricerca di quello che farebbe l’allenatore della Juventus. Ho sempre rispettato tutti, non ho debiti con nessuno dal punto di vista morale. Sono sereno a essere allenatore della Juve anche dentro lo stadio di Firenze. Mi aspetto una grande partita dai miei calciatori perché lì non troveremo solo una squadra al massimo delle possibilità, ma una città intera che darà il massimo. Sarà una partita difficile. Al di là di tanti discorsi, noi raccontiamo quello che produciamo nelle partite, mi aspetto che si faccia vedere che siamo gente da Juventus, professionisti da Juventus».

DIFESA A 4? – «È una cosa che abbiamo un po’ accennato e che obbligatoriamente dobbiamo valutare. Ci vogliono le componenti e ci vuole ulteriore tempo. Di allenamenti ne abbiamo sviluppati pochi. In questa ipotesi, c’è dentro il fatto di riavere qualche difensore a disposizione perché poi ci vogliono i centrali, dei calciatori che per certi versi abbiamo lo stesso ma diventa fondamentale avere alternative e andarci dentro con più forza».

QUALI SONO LE COSE NUOVE CHE GLI SON PIACIUTE – «Siccome avevamo solo 7/8 calciatori, si può andare più nello specifico per prendere pezzi di partita individuali e su quello che abbiamo posto l’attenzione si è vista la reazione del calciatore. Per me è un passo avanti dal punto di vista lavorativo e professionale. Il calcio è una biblioteca aperta a tutti. Prima dovevo partire e andare a vedere un allenamento di un allenatore, ora ci sono video, si prendono notizie e si va a discutere del comportamento dei calciatori. Di quanto detto ho riscontrato che i calciatori ci hanno messo attenzione e il giorno dopo han cercato di metterlo in pratica».

ASPETTO MENTALE – «È quello che fa sempre la differenza. In un gruppo bisogna condividere, bisogna conoscere, bisogna stare insieme, avere la stessa passione che ci vuole tutti. Non bisogna passarsi solo il pallone, ci vogliono anche altri comportamenti e altre cose. Ne abbiamo tutte le caratteristiche perché abbiamo a che fare con un gruppo di bravi ragazzi. Per lo sport, andare al di là del recinto, assumere un comportamento differente, può dare dei vantaggi. Essere della Juventus non vuol dire essere presuntuosi, ma anche non subire le pressioni. La personalità è quella cosa che riesci a sviluppare mentalmente nel posto in cui deve esercitarla. Si deve modificare il nostro atteggiamento, un po’ di sana follia e creatività: mi piace il paragone della fucilata nella notte quando sei tranquillo e ti fa sobbalzare di due metri. Ti risveglia e ti fa rivedere le cose in modo diverso da quelle che vedevi prima. Un po’ questa cosa qui. Bisogna andare in un posto contro una squadra creata per essere forte, un allenatore che conosco e mi è piaciuto veder allenare. Un ambiente che ha un amore sconfinato per la squadra di calcio, dobbiamo essere veramente al top e pronti a tutto. Vuol dire anche esser pronti a ribaltare la situazione».

YILDIZ – «Dentro la situazione del rinnovo non spetta a me. La guardo, la ascolto, poi è la società che sa cosa fare. Yildiz, come altri, è lo spacca-moduli, lo spacca-schemi: è quello della fucilata nella notte. A me piace avere quell’immagine lì di Yildiz. Chiunque accende un dialogo con Yildiz significa accendere un dialogo con la squadra. Sa stare dentro la squadra, ha i comportamenti da leader di squadra. Per me è il massimo».

ITALIA – «Non è il problema di cosa mi han detto, mi son versato più olio bollente addosso di quello che mi han voluto attribuire. Inutile tornare sugli stessi discorsi. Ci siamo resi conto che il percorso sarebbe stato questo e siamo in corsa per il nostro obiettivo in generale. Si è un po’ materializzato questo discorso che bisogna andare a questo spareggio, ma poi tutti si son resi conto che di là si aveva a che fare con una Nazionale forte. Come la squadra. Abbiamo una Nazionale molto forte. Bisogna sostenere i calciatori della Nazionale e il Commissario tecnico. Qualsiasi altro genere di discorso sono solo cose che possono disturbarlo. Noi possiamo aiutarla volendole bene e facendole sentire il nostro supporto: voglio bene ai calciatori e a Gattuso. Da allenatore della Juventus dico che se ci fosse qualcosa di cui ha bisogno la Nazionale, sarei contento di metterle a disposizione le necessità che hanno per portare dei contributi, un contributo di tempo, di disponibilità per qualcosa, per arrivare a partecipare ai Mondiali di calcio, che è una cosa che son convinto avverrà. Ma se si può dare una mano diamola tutti insieme, perché poi come abbiamo visto le difficoltà ci sono. Nonostante abbiamo calciatori di livello. Presi uno per uno non vedo tante differenze: Haaland e Nusa hanno qualità top, ma anche noi. Tonali, Donnarumma non ce l’ha nessuno… Bastoni, Di Lorenzo, Calafiori, Dimarco, Mancini. Abbiamo tanta roba da mettere sul piatto. In questo momento non stiamo riuscendo a prendere il meglio con continuità, ma posso continuare a voler loro bene e dar loro ciò che necessitano perché voglio che l’Italia partecipi a questo Mondiale».

Calendario Serie A 2025/2026: date, giornate, risultati, classifica

Copyright 2025 © riproduzione riservata Juventus News 24 – Registro Stampa Tribunale di Torino n. 45 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l P.I.11028660014 Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a Juventus Football Club S.p.A. I marchi Juventus e Juve sono di esclusiva proprietà di Juventus Football Club S.p.A.